2. TECNICHE DI ALLENAMENTO E DI OTTIMIZZAZIONE DELLE RESE  La guida definitiva a cura di IBLABS GENETICS e  CANNABISPEDIA ITALIA.

2. TECNICHE DI ALLENAMENTO E DI OTTIMIZZAZIONE DELLE RESE La guida definitiva a cura di IBLABS GENETICS e CANNABISPEDIA ITALIA.

TECNICHE DI ALLENAMENTO E DI OTTIMIZZAZIONE DELLE RESE

La guida definitiva a cura di IBLABS GENETICS e CANNABISPEDIA ITALIA.

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere in un unico ricchissimo compendio open source con solo contenuti esclusivi ed inediti.


INDICE:

  1. Introduzione alle principali tecniche di coltivazione indoor

    • 1.1. Premesse tecniche

    • 1.2. Gli stress ( low e high stress)

        • 1.2.1. Low stress

        • 1.2.2. High stress

        • 1.2.3. Gestione metabolica post-stress: ottimizzare il recupero

        • 1.2.4. La Risposta ormonale (auxine e citochinine)

        • 1.2.5. L'impatto sul metabolismo

        • 1.2.6. Nutrienti e supplementi chiave per il recupero veloce

        • 1.2.7. La Regola dell'EC (Conduttività Elettrica)

        • 1.2.8. Riepilogo della strategia di recupero ed altri trucchi.

  1. LST

    • 2.1. Cos'è l'LST e qual è il suo scopo fondamentale?

    • 2.2. Breve storia: La piegatura non è una novità

    • 2.3. Preparazione: tutto quello che ti serve per iniziare

    • 2.4. Guida passo passo all'esecuzione dell'LST

        • 2.4.1. Il Momento giusto (quando e dove iniziare)

        • 2.4.2. Forare il vaso

        • 2.4.3. Piegare la cima (rompere l'apice)

        • 2.4.4. Dare e mantenere la forma (manutenzione continua)

    • 2.5. LST e le autofiorenti: Un matrimonio perfetto!

    • 2.6. Tecniche LST avanzate

        • 2.6.1. La piegatura progressiva ( LST a spirale)

        • 2.6.2. Micro-LST (o leaf tucking)

        • 2.6.3 La logica della defogliazione

    • 2.8 Tempistiche e frequenza della defogliazione

  1. SCROG e SOG

    • 3.1. SOG vs. ScrOG

    • 3.2. Il Sea of Green (SOG)

    • 3.3. Lo Screen of Green (ScrOG)

    • 3.4. Comparazione Critica: SOG vs. ScrOG

    • 3.5 Varianti avanzate della tecnica dello ScrOG

        • 3.5.1 Il Vertical ScrOG (V-ScrOG)

        • 3.5.2. Lo ScrOG Modulare o Individuale

        • 3.5.3 Altre Variazioni di Design della Rete

    • 3.6 Doppio o Triplo ScrOG in HALF PIPE (DSHP/TSHP): La Tecnica dello Zio Wu

        • 3.6.1. Introduzione e principi fondamentali del triplo ScrOG.

        • 3.6.2. Principi guida del metodo

        • 3.6.3. Set-up e fase vegetativa prolungata

        • 3.6.4. Gestione dell'architettura vegetale (training)

        • 3.6.5. Variante ad un livello orizzontale (doppio Scrog)

        • 3.6.6. Sfide operative e logistiche

        • 3.6.7. Note storiche

  1. Mainlining

    • 4,1 Introduzione

    • 4.2 Main-lining della Cannabis:

        • 4.2.1 Vantaggi chiave del main-lining:

        • 4.2.2 Guida passo-passo per la creazione del mainfold (fase iniziale)

        • 4.2.3. Sviluppo e moltiplicazione delle cime (fase finale)

        • 4.2.4. Mainlining e autofiorenti

  1. Lollipop

    • 5.1. Concentrare l'energia

  1. Topping e fimming

  • 6.1. Fimming

  • 6.2. Topping

  • 6.3. Comparazione critica

 

    1. Scwazzing/ defogliazione estrema.

      • 7.1. Lo scwazzing

      • 7.2. Il protocollo dei 3 Scwazz(versione Iblabs Genetics)

      • 7.3. Rischi e condizioni del protocollo Scwazzing

      • 7.4. Scwazzing e ScrOg

      • 7.5. L'opzione migliore: le due tecniche combinate


    1. INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI TECNICHE DI COLTIVAZIONE INDOOR

    Cari amici e amiche,

    questo e' il post introduttivo di una guida inedita ed esclusiva in questa forma e struttura sulle tecniche di coltivazione indoor più rilevanti ed importanti da conoscere per capire al meglio il potenziale botanico e agronomico di questa pianta.

    E' necessario premettere che non esiste in assoluto un metodo migliore dell'altro, ma esiste solo il metodo migliore per voi in base ai vostri gusti, alle vostre capacita', al tempo che potete dedicare, allo spazio che avete a disposizione, ma soprattutto in funzione delle vostre aspettative, dei vostri bisogni e della possibilità di poterli realizzare.

    Solo voi potrete decidere quale e' il vostro migliore modo di coltivare e le tecniche più adeguate!

    Quello che IBLABS GENETICS E CANNABISPEDIA ITALIA vogliono offrire e' la migliore comprensione possibile di ogni tecnica, e gli strumenti analitici e critici per misurare e programmare la vostra soddisfazione ottimizzando e massimizzando cosi i vostri raccolti.

    1.1 PREMESSE TECNICHE

    parleremo principalmente di coltivazioni indoor, tuttavia alcune tecniche sono utili e vantaggiose anche outdoor;

    la guida è da intendersi come pratica per chi vive in Stati dove la coltivazione è consentita,o strettamente ed esclusivamente didattica ed informativa per chi vive in Stati dove la coltivazione di Cannabis non è consentita;

    Coltivare indoor può regalare grandi soddisfazioni, tuttavia è necessario tenere sempre ben presenti alcune peculiarità, ovvero in primo luogo che coltivando indoor avremo un punto luce fisso( le lampade) a cui le piante non ruotano intorno come succede con il sole in natura, garantendo in quel caso un'illuminazione ed una esposizione più omogenea nell'intera pianta.

    La pianta di Cannabis per sua natura se non allenata o modellata per assumere altre forme grazie all'intervento del coltivatore, cresce normalmente con la classica forma dell'alberello di natale, con un'unica cima principale e dominante.

    In outdoor la rotazione quotidiana delle piante intorno al sole garantisce che arrivi meno luce ma in quantità sufficiente anche alle parti più basse della pianta e gli stessi rami più bassi di norma hanno lo spazio per allargarsi andando alla ricerca della luce.

    Nella coltivazione indoor questo aspetto è più complicato, perchè il più delle volte le piante hanno uno spazio a disposizione ridotto e limitato, le lampade difficilmente hanno una penetrazione tale da poter illuminare adeguatamente le parti più basse della pianta, la cime, compresa e soprattutto la dominante tenderanno ad allungarsi(strech-are in gergo italiano) perchè ci sarà maggiore competizione per la luce.

    Per tutti questi motivi ed anche altri che vedremo scendendo nel dettaglio degli argomenti,la gestione delle dominanze e tutte le tecniche che ci aiutano a configurare la pianta nella forma più efficace e vantaggiosa sono il pane quotidiano di tutti i coltivatori indoor più esperti

    LST, Mainlining, SCROG, SOG, defogliazioni di vario grado e tutte le altre tecniche possono diventare termini e pratiche semplici per chiunque e noi vogliamo aiutarvi nel riuscirci;

    La gestione delle dominanze non significa solo garantire maggiore quantita' di luce ad un numero maggiore di cime, ma significa se fatto nella giusta maniera, andare a stimolare ed incentivare il metabolismo della pianta che autoprodurra' una maggiore quantità di ormoni se ben sostenuta da una disponibilità di nutrienti adeguata.

    E' COMUNQUE SEMPRE BENE RICORDARE CHE IL METABOLISMO DI UNA PIANTA NON E' DETERMINATO ESCLUSIVAMENTE DALL'ADEGUATA DISPONIBILITA' DEI NUTRIENTI MA DA ALTRI DUE FATTORI COMBINATI CON QUESTA:

    1)LA QUANTITA' E LA QUALITA' DELLA LUCE

    2)LA QUANTITA' DI ANIDRIDE CARBONICA

    3)DISPONIBILITA' DEI NUTRIENTI

     

    Questi 3 fattori devono avere un loro perfetto equilibrio ed ognuno di essi essere commisurato agli altri due per poter esprimere il massimo potenziale di una pianta.

    Se avremo una pianta con tanta luce e poca anidride carbonica, la luce eccessiva diventa uno stress negativo.

    Se avremo tanta luce e tanta anidride carbonica e pochi nutrienti andrà in carenza.

    Se avremo una pianta con tanti nutrienti e poca luce o poca anidride carbonica andrà in over fertilizzazione.

    COLTIVARE E' UN GIOCO DI EQUILIBRI TRA PARAMETRI.

    COLTIVARE INDOOR CI DA LA POSSIBILITA' DI AVERE IL PIENO CONTROLLO DELLA GESTIONE DI SUDDETTI PARAMETRI!

    Ovviamente luce, anidride carbonica e nutrienti non sono gli unici parametri che entrano in gioco nel successo di una coltivazione indoor, dovendo assolutamente tenere conto anche di tutti i parametri ambientali dello spazio di coltivazione, la genetica di ciò che si coltiva, le tecniche che si usano, eventuali stress indotti e non;


    1.2. GLI STRESS( LOW STRESS E HIGH STRESS)

    Le tecniche di "training" nella coltivazione di Cannabis sativa L. sono metodi usati per manipolare la forma della pianta, ottimizzare l'uso della luce e massimizzare la resa.

    Vengono suddivise in due grandi categorie in base al livello di stress (o trauma) indotto alla pianta: Low Stress Training (LST) e High Stress Training (HST).
    1.2.1. Low Stress Training (LST)
    Il Low Stress Training (LST), o Addestramento a Basso Stress, è una filosofia di manipolazione delle piante di cannabis che mira a modificare la direzione di crescita senza causare danni traumatici ai tessuti vegetali.
    L'obiettivo è rompere la dominanza apicale (la tendenza della cima principale a crescere più delle altre) in modo delicato, creando un palco apicale più uniforme e piatto che esponga più siti di fioritura alla luce.

    1.2.2. High Stress Training (HST)
    L'High Stress Training (HST), o Addestramento ad Alto Stress, è una filosofia di manipolazione che coinvolge il danneggiamento volontario e controllato della pianta per stimolare una risposta ormonale e strutturale più vigorosa.
    L'obiettivo è ottenere una pianta più folta, con più cime principali, stimolando la pianta a entrare in una temporanea "modalità di sopravvivenza" che porta a una crescita ramificata.

    CARATTERISTICA

    DETTAGLIO LOW STRESS TRAINING

    DETTAGLIO HIGH STRESS TRAINING

    Definizione

    Tecnica che consiste nel piegare e legare con cura fusti e rami verso il basso o in orizzontale.

    Tecniche che implicano il taglio, la rottura, o la rimozione fisica di parti della pianta

    Meccanismo d'Azione

    La piegatura modifica la distribuzione degli ormoni vegetali (auxine e citochine), spingendo i rami laterali sottostanti a crescere vigorosamente in altezza, trasformandoli in cime principali e dominanti

    Il trauma fisico rimuove o danneggia i siti di produzione di auxina (l'ormone della dominanza apicale), forzando una massiccia ridistribuzione di energia e ormoni che porta alla formazione di molteplici apici di crescita.

    Livello di Stress

    Minimo o nullo. Non implica tagli, rotture o rimozione di tessuti.

    Alto. Causa ferite aperte che richiedono guarigione (cicatrizzazione).

    Tempo di Recupero

    Praticamente nullo. La crescita della pianta non viene interrotta.

    Lungo (da 5 a 7 giorni), durante il quale la crescita della pianta si arresta.

    Tecniche Comuni

    Piegatura e Legatura (Tie-Down): Utilizzo di fili rivestiti, spaghi o ganci per mantenere rami e fusto nella posizione desiderata

    *Topping (Cimatura): Rimozione completa della punta di crescita del fusto principale o dei rami. * Fimming (acronimo per Fuck, I Missed): Rimozione di circa il 75% della * punta di crescita, che spesso produce 4 cime anziché 2 (come nel topping). * Super Cropping: Rottura interna, ma non esterna, dello stelo di un ramo per piegarlo in modo permanente e stimolare un "nodo" di crescita rinforzato. * Defogliazione/Lollipopping: Rimozione delle foglie e/o rami inferiori che non ricevono abbastanza luce. * Scwazzing: defogliazione aggressiva e progressiva nella fase di fioritura * Splitting/Tecnica Colombiana: consiste nell'applicare negli ultimi giorni di fioritura e/o a metà vegetativa una pungolatura ed incisione alla base del fusto principale o di rami secondari per indurre la produzione di maggiore resa di tricomi é escursione/shock termico: che non prevede la rottura o il taglio di nessun tessuto ma è da considerarsi comunque una tecnica aggressiva

    Vantaggi

    * Aumento della resa grazie a una migliore penetrazione della luce. * Molto adatto per varietà autofiorenti o piante giovani, che hanno un tempo limitato per riprendersi da traumi. * Permette un controllo preciso sull'altezza della pianta, ideale per spazi limitati (indoor).

    * Ottiene una moltiplicazione rapida del numero di cime. * Può portare a rese significativamente maggiori su piante forti e sane a fotoperiodo.

    Tipo di Manipolazione

    Piegatura e legatura delicate.

    Taglio, rimozione o rottura fisica.

    Obiettivo

    Palco apicale piatto e uniforme; maggiore esposizione alla luce.

    Moltiplicazione degli apici di crescita; pianta più cespugliosa, maggiore esposizione alla luce.

    Rischio di Danno

    Molto basso.

    Significativo (rischio di infezioni o blocco della crescita).

    Ideale per

    Principianti, varietà autofiorenti, spazi con altezza limitata.

    Coltivatori esperti, varietà a fotoperiodo, massimizzazione della resa


    Ecco una tabella che elenca le principali tecniche di training della cannabis, suddivise chiaramente tra quelle a Basso Stress (LST) e quelle ad Alto Stress (HST).

    Categoria

    Tecnica

    Acronimo/Nome Alternativo

    Descrizione

    Low Stress Training (LST)

    Piegatura e Legatura

    LST

    Piegare e legare i rami e lo stelo principale verso il basso per promuovere la crescita laterale e livellare la chioma, senza tagliare la pianta.

    Low Stress Training (LST)

    Screen of Green

    ScrOG

    Utilizzo di una rete orizzontale per piegare e intrecciare i rami, creando una superficie uniforme per la fioritura.

    Low Stress Training (LST)

    Lollipopping

    Sfoltimento inferiore

    Rimozione dei rami e delle foglie inferiori che ricevono poca luce, per concentrare l'energia sulle cime superiori (spesso combinato con HST o ScrOG).

    Low Stress Training (LST)

    Defogliazione (Mirata)


    Rimozione selettiva di grandi foglie a ventaglio che ombreggiano i siti di fioritura sottostanti o bloccano il flusso d'aria.

    Low Stress Training (LST)

    Tucking

    Infilaggio

    Piegare delicatamente le foglie più grandi sotto i rami superiori (nel contesto dello ScrOG) per migliorare la penetrazione della luce.

    Low Stress Training (LST)

    Sea of Green

    Sog

    Riempire la coltivazione con un numero considerevole di piccole piante a coprire l'intero spazio disponibile.

    High Stress Training (HST)

    Topping

    Cimatura

    Rimozione chirurgica e totale dell'apice vegetativo appena sopra un nodo, causando la biforcazione dello stelo principale.

    High Stress Training (HST)

    Fimming

    F.I.M. ("Fuck I Missed")

    Rimozione parziale (circa 70-80%) dell'apice vegetativo, stimolando la crescita di più cime (spesso 3-5).

    High Stress Training (HST)

    Super Cropping

    Piegatura dura/Spezzatura

    Piegare o schiacciare deliberatamente, ma senza rompere, i rami più vecchi per danneggiare il tessuto interno e costringere la pianta a guarire e irrobustirsi.

    High Stress Training (HST)

    Mainlining

    Sviluppo di un mainfold

    Una tecnica che combina il Topping con il training intensivo per creare un "collettore" centrale che alimenta un numero pari di cime principali (solitamente 8 o 16).

    High Stress Training (HST)

    Scwazzing

    Defogliazione estrema

    Defogliazione estrema e selettiva in 3 step nella fase di fioritura delle coltivazioni indoor

    1.2.3 Gestione metabolica post-stress: ottimizzare il recupero
    Qualsiasi tecnica di stress (sia LST, se troppo brusco, sia HST come la defogliazione) impone alla pianta un periodo di recupero.

    Durante questo periodo, il metabolismo della cannabis si sposta dalla crescita cellulare (fase vegetativa) alla riparazione e alla ridistribuzione ormonale.

    1.2.4. La Risposta ormonale (auxine e citochinine)
    Il fulcro del recupero post-training è la corretta gestione degli ormoni vegetali:
    * Rompere la dominanza apicale (LST/HST): Piegando o rimuovendo la cima principale, si interrompe il flusso principale di Auxine (l'ormone che promuove la crescita verticale e la dominanza apicale) verso di questa che verrà in seguito ridistribuito equamente su tutte le nuove e multiple cime dominante ottenute con una data tecnica.

    * Reazione ormonale a catena: La diminuzione dell'Auxina permette alle Citochinine (gli ormoni che promuovono la crescita laterale e la divisione cellulare) di prendere il sopravvento.
    * Obiettivo del recupero: Fornire alla pianta l'energia e i nutrienti necessari per capitalizzare questa ridistribuzione ormonale, trasformando i germogli laterali dormienti (o siti di cime) in nuove cime principali vigorose (il "rimbalzo" del recupero).

    * Ritorno alla normalità: quando la pianta avrà superato lo stress e tutte le nuove cime dominanti avranno ripreso a vegetare in maniera adeguata ed omogenea potremo tornare ad un regime di manutenzione e nutrizione coerente con la fase fenologica e con i bisogni della pianta.

    In questa fase le auxine, comunemente conosciute come ormone della crescita, tornano ad essere protagoniste e vengono autoprodottte dalla pianta stessa, ma può essere molto utile inoculare in quel momento booster di auxine che si trovano facilmente in commercio ma che alternativamente possono essere facilmente preparati in casa sfruttando i germogli di lenticchie( argomento che sarà oggetto di una futura e prossima guida).

    1.2.5. L'Impatto sul metabolismo
    Lo stress temporaneo provoca un rallentamento della fotosintesi, poiché la pianta deve riparare le micro-lesioni (nel caso di defogliazione o supercropping) o riorientare la sua architettura (nel caso di LST).

    Il recupero richiede:
    * Riparazione veloce: Se ci sono ferite (tagli), la pianta forma rapidamente tessuto cicatriziale. Questo processo richiede energia immediata che viene sottratta alla crescita vegetativa e alla divisione cellulare.

    In questa fase il meristema si occupa del cambio di destinazione delle energie.

    Per velocizzare e facilitare la cicatrizzazione si possono usare cere per innesti, miele o aloe vera.
    * Sintesi proteica: Nuovi ormoni e enzimi vengono sintetizzati per sostenere la nuova crescita orizzontale.

    Questo processo è dispendioso in termini di azoto.

    Apportare una spinta di azoto unitamente all'aggiunta di ormoni naturali ed enzimi può facilitare questa fase.

    1.2.6. Nutrienti e supplementi chiave per il recupero veloce
    La strategia nutrizionale deve concentrarsi sulla disponibilità immediata di elementi che supportano la riparazione dei tessuti e la prossima crescita.
    * Elementi essenziali (macro e micro)
    * Azoto (N) Fondamentale e cruciale per la sintesi delle proteine, degli enzimi e, soprattutto, della clorofilla.

    Aiuta a sostenere la rapida crescita successiva allo stress.

    Mantenere livelli di N stabili o leggermente aumentati nella fase vegetativa, soprattutto dopo la defoliazione e' fondamentale per supportare la rigenerazione.
    *Calcio (Ca) riparazione strutturale: Elemento chiave per la struttura delle pareti cellulari e la loro integrità.

    Aiuta a "cementare" i nuovi tessuti ed è mportante per la forza dello stelo, cruciale dopo piegature o tagli.

    Spesso aggiunto come supplemento.
    *Magnesio (Mg) supporto fotosintetico: Essenziale per la produzione di clorofilla (il motore della fotosintesi).

    Una carenza rallenterebbe il recupero energetico quindi è importante assicurare la sua disponibilità in fase di recupero;spesso viene somministrato insieme al Calcio (Cal-Mag), tuttavia se somministrato da solo ha effetti ed usi specifici.

    Particolarmente utile quando le piante sono in stress da troppa luce o da spettro troppo rosso.
    I "booster" di recupero (integratori)
    Questi supplementi non sono strettamente nutrienti ma migliorano l'efficienza della pianta nell'utilizzo di quelli disponibili:
    *Vitamine del gruppo B (Tiamina, B1): Agiscono come catalizzatori metabolici e sono noti per la loro efficacia nel ridurre lo shock da trapianto e da stress.

    Aiutano a stabilizzare la pianta e a riprendere rapidamente l'assorbimento dei nutrienti.
    * Acidi umici e fulvici: Questi composti organici migliorano l'assorbimento dei nutrienti da parte delle radici e chelano gli elementi, rendendoli più facilmente disponibili.

    Essi facilitano l'accesso al "carburante" necessario per la riparazione.
    * Alghe marine : Ricche di ormoni vegetali naturali (inclusi Auxine e Citochinine, sebbene in equilibrio) e micronutrienti.

    Promuovono la salute generale e la crescita vigorosa delle radici, accelerando il recupero.

    * Estratto d'ortica: L'estratto d'ortica è un ottimo bioattivatore, proteggge e nutre la rizosfera e le radici, fondamenteli nelle fasi di recupero e crescita

    * Radicante: Il radicante è sempre utile nelle fasi di recupero e di sviluppo della pianta e in piccole dosi e' sempre consigliato in questi casi

    1.2.7. La Regola dell'EC (Conduttività Elettrica)
    Dopo un intervento di stress significativo (come la defogliazione o una cimatura importante), è sconsigliato aumentare immediatamente la concentrazione dei nutrienti (EC).
    > Principio: Sebbene la pianta abbia bisogno di più "carburante," dopo lo stress, la sua capacità di assorbimento è temporaneamente ridotta.
    * Post-stress (prime 24-48 ore): Mantieni l'EC stabile o riducila leggermente (ad esempio, al 75% della dose abituale) e concentrati sull'aggiunta di supplementi di recupero (Vitamine B, Acidi Umici etc etc).
    * Il "Rimbalzo" (dopo 48 ore): Una volta che la pianta mostra segni evidenti di ripresa (le foglie si sollevano, la nuova crescita riparte), puoi aumentare gradualmente l'EC per supportare il rapido stretch e la nuova crescita laterale promossa dall'LST o da altre tecniche.

    * Il recupero totale e definitivo ( 5 /7 giorni): in cinque o sette giorni si dovrebbe tornare al normale tasso di crescita vegetativa e riprendere la dieta completa prevista per quella fase fenologica se la pianta non ha segni di uleriore strascico di stress.
    1.2.8.. Riepilogo della strategia di recupero ed altri trucchi.
    * Idratazione ottimale : Non stressare ulteriormente la pianta con l'aridità.

    Annaffia leggermente, ma assicurati che il substrato sia umido.
    *Temperatura stabile: Mantenere la temperatura nell'ambiente di coltivazione (soprattutto nella zona delle radici) entro i range ottimali (20^\ - 25^\) per massimizzare l'efficienza metabolica.
    * Supplementazione anti-shock: Somministra immediatamente vitamine del gruppo B e/o alghe marine per attenuare lo shock e stimolare il sistema immunitario.
    Assicurare un'ottima disponibilità di Azoto, Calcio e Magnesio per la rigenerazione cellulare e la crescita rapida dei nuovi apici.

    * Adeguare luce e anidride carbonica: se in questa fase stiamo mantenendo volontariamente il metabolismo della pianta, è necessario adeguare di conseguenza in maniera proporzionata i livelli di luce e di anidride carbonica altrimenti rischiamo una carenza in un momento molto delicato,

    In questa guida, pur tenendo conto che per una coltivazione soddisfacente si deve tener conto di ognuno di questi fattori, ci concentreremo sulle tecniche più efficaci per una pianta in salute e coltivata indoor.

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    2. LOW STRESS TRAINING (LST):

    Massimizza i tuoi raccolti di Cannabis con la piegatura delicata


    Se sei un coltivatore di cannabis, che tu sia un neofita o con già qualche ciclo alle spalle, il Low Stress Training (LST) è una tecnica che merita assolutamente la tua attenzione.

    Questo metodo non invasivo è una delle strategie più efficaci per aumentare la produttività delle tue piante mantenendone al contempo il controllo su altezza e sviluppo.


    2.1 Cos'è l'LST e qual è il suo scopo fondamentale?
    LST, che si traduce in "Allenamento a Basso Stress," è un sistema di coltivazione che manipola fisicamente la forma della pianta di cannabis.

    In sostanza, si tratta di piegare e fissare delicatamente i rami e il fusto principale.
    Il motivo per cui lo si fa è duplice e ruota attorno al concetto di dominanza apicale:
    * Rompere la dominanza apicale: La cannabis tende naturalmente a crescere con una forma a "albero di Natale," sviluppando una singola, grande cima centrale (il fusto principale) e rami laterali con cime progressivamente più piccole.

    Questa è la dominanza apicale, dove l'ormone di crescita (auxina) si concentra sulla punta più alta. L'LST mira a interrompere questo predominio piegando la cima principale per farla diventare laterale.
    * Ottimizzare la distribuzione della Luce: Piegando la pianta e appiattendo la chioma (o canopia), si ottiene un'altezza più uniforme.

    Ciò assicura che tutti i potenziali siti di fioritura ricevano la massima quantità di luce possibile. Invece di avere una sola mega-cima e molte piccole sotto, otterrai molteplici cime di dimensioni simili e abbondanti, massimizzando così il rendimento nello spazio di coltivazione disponibile.
    A differenza di tecniche ad "Alto Stress" (HST) come la cimatura (Topping) o il Fimming, l'LST non comporta tagli né danni significativi al tessuto vegetale. Questo riduce drasticamente i tempi di recupero, permettendo alla pianta di concentrarsi sulla crescita produttiva.


    2.2 Breve storia: La piegatura non è una novità
    La manipolazione delle piante per ottimizzare il raccolto non è affatto un'invenzione moderna. L'LST è una derivazione contemporanea di tecniche orticole millenarie.
    Si ipotizza che gli antichi Egizi utilizzassero metodi simili per far crescere alberi da frutto (come i fichi) in modo orizzontale oltre 3000 anni fa.
    In Europa, nel XVII secolo, divenne popolare la tecnica della palmetta, usata per forzare gli alberi da frutto (mele, pere, pesche) a crescere piatti contro un muro o su un traliccio. Questo non solo aumentava l'esposizione al sole e la produzione, ma era anche un elemento decorativo paesaggistico.
    L'LST applica gli stessi principi di controllo della forma e ottimizzazione della luce, ma adattati alla rapida crescita della cannabis, essenza erbacea e dal ciclo annuale, o addirittura ancora più corto indoor.


    2.3. Preparazione: tutto quello che ti serve per iniziare
    Uno dei maggiori vantaggi dell'LST è che richiede pochissimo equipaggiamento.
    Materiali essenziali:
    * Legacci morbidi per piante: Utilizza cavo da giardinaggio rivestito in gomma, filo animato o lacci specifici.

    Evita spago sottile, filo di ferro o lacci rigidi, in quanto possono "incidere" e danneggiare lo stelo man mano che cresce e si ingrossa o con la semplice interazione meccanica con un ventilatore;
    * Vaso predisposto: Il vaso stesso servirà da ancora e supporto di fissaggio.

    Ti servirà un piccolo trapano manuale o un punteruolo per praticare piccoli fori (circa 5-10 mm di diametro) lungo il bordo superiore del vaso.

    Questi fori saranno i punti a cui legare i rami.
    * Picchetti e altri tipi di supporto (opzionali): A volte, picchetti di bambù o legno o plastica adatta o anche altro possono essere utili per creare punti di ancoraggio intermedi o per sostenere rami particolarmente pesanti durante la fioritura.

    E' bene ricordare l'importanza della portanza nella coltivazione della cannabis:

    Le piante sono molto sagge e a loro modo hanno un certo grado di consapevolezza!

    Le piante, ovviamente anche se questo dipende anche da molti altri fattori come la genetica, la nutrizione, il substrato, l'illuminazione e la disponibilità di CO2, le tecniche adottate e le variabili ambientali, tendenzialmente non produrranno mai infiorescenze o rami di cui non sono in grado di sostenere il peso..

    In natura allo stato selvatico il fiore e' protetto dalla sua resina e deve sopravvivere al ciclo vitale della pianta (germinazione,vegetativa fioritura) nella successiva fase fenologica detta di “senescenza”.

    In questo modo protegge il prezioso frutto (l'eventuale seme) nei mesi successivi alla maturazione, quelli in genere invernali e caratterizzati da piogge, dal freddo e da tutte le intemperie del caso, in modo da far cadereil seme a terra solo nella successiva primavera, quando la germinazione della nuova generazione di semi avrà maggiori possibilità di successo, garantendo cosi la trasmissione del corredo genetico alla futura generazione, che è l'unico fine biologico di questa specie vegetale.

    Se il fiore fosse troppo pesante, con le intemperie potrebbe spezzarsi il ramo, cadere quando il seme non e' maturo o le condizioni climatiche non ancora adatte, annullando le proprie possibilità di trasmissione genetica!

    Il peso finale di un fiore quindi , al netto delle variabili, dipende anche dalla portanza del ramo e del fusto principale che sorregge i rami laterali.

    Va detto che una pianta adulta, con una fase vegetativa adeguata e rami belli legnosi, regge da se già più peso rispetto ad esemplari più giovani, dato che quando i tessuti delle piante sono ancora verdi ed elastici la portanza di una pianta e' molto inferiore.

    Esistono molti metodi per aumentare la portanza di una pianta :

    *Paletti di sostegno al fusto;

    *Scrog , reti e tralicci: legando i rami alle reti , questi scaricheranno il loro peso su tutta la struttura , compresi sugli eventuali pali montanti del box ;

    *Tiranti che non servono solo ad indirizzare un ramo, ma anche a scaricare peso;

    *Tutoraggio: rinforzare certi nodi conferisce maggiore resistenza a quel dato ramo;

    *LST :l'allenamento morbido e progressivo abitua la pianta a sopportare carichi sempre superiori ;

    *Mainlining: dare una determinata forma alla pianta puo' essere funzionale anche ad una migliore distribuzione del peso

    *Cropping: Non serve solo a reindirizzare i rami, dal momento che dove viene applicato si formano dei calli legnosi che aumentano la resistenza della pianta a sopportare pesi .

    Per capire quanto peso puo' sopportare la vostra pianta potrete facilmente controllare con un dinamometro o con dei pesi da bilancia , ma anche con la semplice osservazione e test meccanico manuale, ovviamente facendo molta attenzione a non spezzare i rami o a danneggiarli..

    In buona sostanza se avete piante sane e forti , aiutarle progressivamente ad allenarsi a sopportare maggiore peso fara' aumentare le rese dei vostri coltivi
    * Nastro adesivo telato o da giardiniere/elettricista : Le piante di cannabis sono resistenti, ma gli incidenti capitano.

    Se un ramo si incrina o si spezza, puoi fasciarlo rapidamente con del nastro telato. Spesso, il ramo guarisce nel giro di una settimana.

    Fanno al caso adesivi telati , nastro da giardiniere o da elettricista.

    In questa operazione possono essere utili anche cere per innesti, ambra, resina, aloe o miele che spesso hanno anche capacità antibatteriche e facilitano la sigillatura e la cicatrizzazione della ferita come avviene per noi umani.


    2.4 Guida passo passo all'esecuzione dell'LST
    2.4.1. Il momento giusto (quando e dove iniziare)
    * Quando: Inizia il LST il prima possibile, non appena la pianta è entrata in una fase vegetativa stabile e ha sviluppato almeno 3-4 nodi solidi.

    Evita di iniziare durante la fase di plantula (seedling) e soprattutto non manipolare la pianta in piena fioritura, quando gli steli sono rigidi e il rischio di spezzare cime preziose è alto.
    * Dove: L'LST è efficace sia in coltivazioni indoor che outdoor.

    All'esterno, può essere un ottimo modo per incrementare la resa in climi meno soleggiati e per mantenere un profilo basso(discrezione) evitando che la pianta si innalzi troppo.

    2.4.2. Forare il vaso: Se il vaso non è già predisposto e' necessario come già accennato predisporre dei fori sul suo bordo superiore per consentire l'ancoraggio dei legacci morbidi.
    2.4.3. Piegare la cima (rompere l'apice)
    * Identifica il fusto principale.
    * Piega delicatamente il fusto principale verso il bordo del vaso, fino a formare un angolo quasi orizzontale (circa 90^\circ).
    * Usa il cavo/legaccio morbido per ancorare saldamente il fusto al foro praticato precdentemente sul bordo del vaso.
    Questa azione manda un segnale alla pianta: le cime laterali, ora esposte alla luce e percepite come "più alte o alte uguale" della cima piegata, inizieranno a crescere con rinnovato vigore e con tutte le cime esposte divenute dominanti.
    2.4.4. Dare e mantenere la forma (manutenzione continua)
    * Espansione orizzontale: Man mano che i rami laterali si allungano e crescono verso l'alto (cercando la luce), dovrai piegarli e legarli verso l'esterno per creare una superficie piatta e uniforme.

    L'obiettivo è una chioma il più possibile orizzontale, simile a un disco o una spirale.
    * Visione e forma: Avere un'idea chiara della forma desiderata (ad esempio, una spirale che riempie il vaso) ti aiuterà a distribuire uniformemente i rami.
    LST NON è un intervento unico! La pianta continuerà a crescere. Dovrai aggiustare i legacci e le piegature ogni pochi giorni per assicurarti che nessun ramo superi gli altri e che la canopia rimanga perfettamente livellata.

    La manutenzione è fondamentale per il successo e le pratiche di aumento della resa implicano tutte maggiore manutenzione e tempo da dedicare.


    2.5. LST e le autofiorenti: Un matrimonio perfetto!
    LST è altamente raccomandato per le varietà autofiorenti!
    Le autofiorenti hanno un ciclo di vita accelerato e iniziano la fioritura automaticamente dopo circa 3-4 settimane, indipendentemente dal ciclo di luce.

    Questo significa che:
    * Non hanno tempo per recuperare da tecniche ad Alto Stress (HST) come la cimatura.
    * LST è l'opzione ideale perché offre tutti i benefici (ottimizzazione della luce, aumento del rendimento) senza causare shock o richiedere tempi di guarigione.
    Per le autofiorenti, è cruciale iniziare l'LST il prima possibile (subito dopo il terzo o quarto nodo) per sfruttare al massimo la breve fase vegetativa.

    2.6 Tecniche LST avanzate:

    Dalla Curvatura alla Struttura Perfetta
    L'LST non è solo piegare il fusto principale.

    Per i coltivatori più esperti, si trasforma in una scultura vegetale meticolosa e nella realizzazione delle proprie visioni.
    2.6.1. La piegatura progressiva ( LST a spirale)
    Invece di fissare il fusto a 90^ in un unico punto, l'LST avanzato prevede una piegatura e fissaggio graduale che porta il fusto principale a disegnare una spirale o una "U" lungo il perimetro del vaso.
    * Processo: Dopo la piegatura iniziale, man mano che il fusto cerca di tornare in verticale, lo si lega nuovamente più avanti, continuando a guidare la crescita orizzontalmente attorno al bordo del vaso.
    * Vantaggio: Questo metodo assicura che il fusto principale (ora piatto) continui a produrre rami laterali esposti alla luce lungo tutta la sua lunghezza, non solo vicino al punto di piegatura iniziale. Si crea una chioma a forma di disco con molti "apicali" ben esposte.
    2.6.2. Micro-LST (o leaf tucking)
    Questa tecnica, spesso non considerata LST in senso stretto ma usata come un'aggiunta, è fondamentale per la gestione della chioma.
    * Tecnica: Invece di rimuovere le grandi foglie a ventaglio che ombreggiano i siti di fioritura sottostanti, le si spinge delicatamente sotto i rami laterali per esporre i germogli.
    * Vantaggio: È la forma di "gestione della luce" a stress zero. Non si taglia nulla, preservando l'energia della foglia (il "pannello solare" della pianta) e garantendo che i germogli ricevano luce. È particolarmente utile tra le sessioni di defogliazione o per le autofiorenti che possono essere particolarmente sensibili agli stress.
    Sebbene l'LST sia definito "a basso stress," spesso viene combinato con la defogliazione (rimozione strategica delle foglie) per risultati ancora migliori, soprattutto nelle coltivazioni indoor ad alta intensità luminosa.
    2.6.3 La logica della defogliazione
    La defogliazione è una pratica invasiva (HST) che mira a due obiettivi principali:
    * Massima penetrazione luminosa: Dopo aver appiattito la chioma con l'LST, le grandi foglie a ventaglio possono ancora bloccare la luce ai siti di fioritura interni.

    Rimuoverle permette alla luce di raggiungere direttamente i germogli laterali e sottostanti o comunque non ben illuminati.
    * Migliore circolazione dell'aria: Una chioma densa, anche se piatta, è un ambiente ideale per l'umidità e i patogeni (come muffe e funghi).

    La rimozione mirata delle foglie migliora drasticamente il flusso d'aria all'interno della pianta, riducendo i rischi.
    * Ottimizzazione energetica (Lollipopping): La pianta spreca energia per mantenere la crescita nella parte inferiore della pianta, dove la luce è insufficiente per produrre cime dense.

    Con il LST combinato alla defogliazione, ma anche con molte altre tecniche indoor si usa una tecnica chiamata Lollipopping.


    2.8 Tempistiche e frequenza della defogliazione
    La combinazione di LST (continuo) e defogliazione (a fasi) segue tempistiche precise per minimizzare lo stress:
    * Tarda vegetativa | Defogliazione leggera =Rimuovere le foglie grandi che ombreggiano i germogli negli internodi inferiori .

    Non rimuovere più del 10-15% del fogliame.
    * Pre-Fioritura | Lollipopping =Rimuovere tutta la crescita inferiore e non produttiva, va fatto poco prima di passare al ciclo di luce 12/12.

    Durante la fase di transizione alla fioritura, la pianta ha il suo picco ormonale e di crescita vegetativa, quindi va fatto assolutamente prima di questo picco al fine di non disperdere energie e apportare stress in una fase cruciale e delicata.
    Settimana 3 Fioritura | Defogliazione Pesante (The Mid-Flower Strip) =Rimuovere le foglie che si sono riformate e che ombreggiano le cime in sviluppo.

    E'una fase cruciale e va fatto durante lo "stretch" (allungamento) finale che ha luogo al termine delle prime settimane della fioritura.
    * Dopo settimana 3 | Manutenzione leggera =Rimuovere solo le foglie ingiallite o morte.

    Evitare interventi importanti per non deviare l'energia dalla produzione di fiori. |
    > Attenzione con le Autofiorenti: Per le autofiorenti, è consigliato limitarsi al solo LST e al Micro-LST (Leaf Tucking).

    La loro finestra vegetativa è troppo breve; una defogliazione pesante potrebbe shockarle e comprometterne il raccolto prima senza che abbiano il tempo di recuperare.

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    3. SOG E SCROG

    3.1. SOG vs. ScrOG

    Due Strategie per Ottimizzare lo Spazio e la Resa nella Coltivazione della Cannabis
    Nella ricerca costante di massimizzare l'efficienza e la resa per metro quadro, i coltivatori di cannabis si avvalgono di diverse tecniche di training e ottimizzazione.

    Tra le più popolari e discusse, spiccano il Sea of Green (SOG) e lo Screen of Green (ScrOG). Sebbene entrambe mirino a un'esposizione luminosa uniforme e a una produzione elevata, le loro filosofie, applicazioni e risultati differiscono profondamente, rendendole adatte a scenari e obiettivi specifici.
    3.2. Il Sea of Green (SOG): La moltiplicazione delle apicali dominanti
    Il Sea of Green, o SOG, è una tecnica che privilegia la quantità di piante a discapito delle dimensioni individuali.

    L'idea fondamentale è quella di riempire l'area di coltivazione con un gran numero di piccole piante, tutte destinate a entrare in fioritura precoce.

    Invece di far crescere ogni pianta fino a dimensioni considerevoli, le piante in SOG vengono indotte alla fioritura non appena raggiungono una dimensione gestibile, spesso entro 2-4 settimane dalla germinazione o dall'attecchimento di un clone.
    L'obiettivo principale del SOG è creare un "mare" uniforme di cime apicali, dove ogni pianta produce una singola cola dominante, minimizzando la crescita laterale e le cime secondarie meno sviluppate.

    Questo approccio sfrutta la penetrazione luminosa verticale, assicurando che quasi tutta l'energia della pianta sia diretta verso la produzione di una cima principale densa e di alta qualità.
    * Vantaggi del SOG:
    * Ciclo di vita rapido: Permette raccolti più frequenti, aumentando il rendimento annuale.
    * Efficienza dello spazio: Ideale per aree di coltivazione limitate, ottimizzando l'uso verticale.
    * Minore stress per la pianta: Non richiede potature o training intensivi come altre tecniche.
    * Svantaggi del SOG:
    * Maggiore numero di piante: Può essere problematico in giurisdizioni con limiti legali sul numero di piante.
    * Richiede cloni uniformi: Per un "mare" veramente uniforme, è preferibile partire da cloni della stessa genetica.
    * Gestione dell'umidità: La densità di piante può aumentare i rischi di muffe e malattie se non ben ventilata.
    3.3. Lo Screen of Green (ScrOG): La Scultura orizzontale
    Lo Screen of Green, o ScrOG, adotta un approccio radicalmente diverso, concentrandosi sulla manipolazione di poche piante per massimizzare la loro superficie di fioritura orizzontale.

    Questa tecnica prevede l'uso di una rete (lo "screen") posizionata orizzontalmente sopra le piante. Man mano che le piante crescono, i rami vengono delicatamente piegati e intrecciati attraverso le maglie della rete, creando una tettoia orizzontale uniforme.
    L'obiettivo dello ScrOG è distribuire la luce in modo equo su tutti i siti di fioritura.

    Invece di avere una o poche cime dominanti, la pianta viene "costretta" a sviluppare molteplici cime di dimensioni simili sotto la rete, tutte esposte direttamente alla fonte luminosa. Richiede una fase vegetativa più lunga e spesso potature aggiuntive (come il topping o fimming) per incoraggiare una crescita ramificata.
    * Vantaggi dello ScrOG:
    * Massimizzazione della resa per pianta: Le singole piante producono molto di più.
    * Migliore penetrazione della luce: Ogni cola riceve luce diretta, minimizzando i "popcorn buds" (cime piccole e poco sviluppate).
    *
    Controllo dell'altezza: Permette di mantenere le piante a un'altezza uniforme, ideale in spazi con limiti verticali.
    * Minore numero di piante: Adatto a chi ha restrizioni sul numero di piante.
    * Svantaggi dello ScrOG:
    * Ciclo di vita più lungo: Richiede una fase vegetativa estesa per riempire la rete.
    * Intensivo in termini di manodopera: Richiede un training costante e attento per piegare i rami.
    * Accesso limitato: La rete può rendere più difficile l'accesso per la defogliazione o l'irrigazione.

    3.4 Comparazione Critica: SOG vs. ScrOG

    Caratteristica

    Sea of Green (SOG)

    Screen of Green (ScrOG)

    Filosofia Base

    Molte piccole piante, fioritura precoce, cime apicali.

    Poche grandi piante, manipolazione orizzontale, cime multiple.

    Numero di Piante

    Elevato

    Basso

    Fase Vegetativa

    Breve (2-4 settimane)

    Lunga (4-8+ settimane, a seconda della genetica e della copertura della rete)

    Tecniche Associate

    potatura delle ramificazioni inferiori (lollipopping)

    Topping/Fimming, LST (Low Stress Training), lollipopping

    Resa per Raccolto

    Alta, grazie a raccolti più frequenti.

    Alta, grazie alla massimizzazione dei siti di fioritura per pianta.

    Controllo Altezza

     grazie alla fioritura precoce.

    Attivo, tramite la piegatura dei rami sotto la rete.

     Manodopera

    Minima una volta impostato.

    Elevata, richiede training continuo.

     Ideale Per

    Coltivatori commerciali, spazi limitati verticalmente, chi cerca rapidità.

    Coltivatori domestici con restrizioni sul numero di piante, chi cerca cime uniformi e grandi.

    Rischio di Muffe

    Più elevato per l'alta densità.

    Moderato, se la circolazione d'aria è gestita bene sotto la rete. |

     

    Conclusione:
    La scelta tra SOG e ScrOG dipende in gran parte dagli obiettivi specifici del coltivatore, dalle restrizioni legali, dallo spazio disponibile e dal tempo che si è disposti a dedicare. Il SOG è ideale per chi cerca velocità e frequenza di raccolto, ottimizzando lo spazio verticale con numerose piante compatte. Il ScrOG, d'altro canto, è la soluzione perfetta per chi desidera massimizzare la resa di poche piante, creando una tettoia luminosa e uniforme che premia la pazienza e un'attenta manipolazione. Entrambe le tecniche, se applicate correttamente, possono portare a risultati eccezionali, dimostrando la versatilità e l'ingegneria che caratterizzano la coltivazione della cannabis moderna.

    3.5 VARIANTI AVANZATE DELLA TECNICA DELLO SCROG

    Esploriamo ora le varianti di questa tecnica per massimizzare lo spazio e le rese
    La tecnica ScrOG è rinomata per la sua capacità di massimizzare le rese uniformando la chioma e garantendo che ogni cima riceva la massima luce possibile. Tuttavia, il metodo standard (rete orizzontale) è solo una delle possibili applicazioni dello stesso principio di coltivazione. Esistono diverse varianti che permettono ai coltivatori di adattare lo ScrOG a specifiche esigenze di spazio o di ottimizzazione.
    Ecco un'analisi delle principali varianti dello ScrOG, incluse configurazioni innovative come il Vertical ScrOG e lo ScrOG Modulare.
    3.5.1 Il Vertical ScrOG (V-ScrOG)
    Il Vertical ScrOG è un'innovazione che ribalta il concetto, posizionando la rete in modo verticale anziché orizzontale. Questa tecnica è ideale per:
    * Massimizzare lo spazio verticale: In grow box alte o ambienti con limitazioni di spazio orizzontale, consente di sfruttare ogni centimetro in altezza.
    * Illuminazione a 360 gradi: Spesso, il V-ScrOG viene utilizzato in combinazione con un sistema di illuminazione posizionato centralmente (come una lampada nuda o LED strip) per fornire luce alle piante da ogni lato.
    Caratteristiche del V-ScrOG:
    * Configurazione: La rete viene disposta a formare un cilindro, un quadrato o un'altra struttura verticale attorno alla fonte di luce centrale o lungo le pareti laterali della grow box.
    * Gestione: I rami vengono guidati orizzontalmente attraverso la rete verticale man mano che crescono, avvolgendo l'area di coltivazione. Questo crea una "parete verde" (o cilindro) uniforme di cime.
    * Vantaggi: Rese elevate per unità di superficie (soprattutto in rapporto all'ingombro orizzontale) e distribuzione della luce estremamente efficiente su tutti i siti di fioritura.
    * Svantaggi: Richiede una maggiore attenzione alla gestione dell'acqua e del substrato, e la raccolta può essere leggermente più complessa.

    3.5.2. Lo ScrOG Modulare o Individuale
    Lo ScrOG modulare (o ScrOG individuale) è una variante che abbandona l'idea di un'unica rete grande che copre l'intero spazio di coltivazione a favore di singole reti più piccole o telai personalizzati per ciascuna pianta.
    Caratteristiche dello ScrOG modulare:
    * Flessibilità: Ogni pianta ha la sua rete o cornice ScrOG dedicata, spesso fissata direttamente al vaso o montata su un telaio indipendente.
    * Mobilità: Il vantaggio principale è la possibilità di spostare, ruotare o rimuovere le singole piante per la manutenzione (irrigazione, potatura, controllo) senza disturbare l'intera chioma, cosa impossibile con una rete unica e fissa.
    * Adattabilità: È particolarmente utile per i coltivatori che necessitano di maggiore accesso a ogni pianta o che utilizzano sistemi di irrigazione (come AutoPot o idroponica) che potrebbero richiedere uno spazio di manovra.
    * Implementazione: Richiede un po' più di tempo per la costruzione iniziale dei telai individuali, ma ripaga in termini di gestione a lungo termine e flessibilità.

    3.5.3 Altre Variazioni di Design della Rete
    Oltre alle variazioni di orientamento, alcuni coltivatori sperimentano anche diverse geometrie della rete:
    * ScrOG con rete curva (a "mezzo tubo/half pipe"): Invece di una rete perfettamente piatta, si usa una rete con i lati leggermente rialzati. Questo può aiutare a mantenere tutte le cime a un'altezza uniforme, specialmente con luci che hanno una distribuzione non uniforme, o per adattarsi meglio a fonti luminose cilindriche o spot.
    * ScrOG con maglie diverse: Sebbene le maglie da 5-10 cm siano lo standard, alcuni utilizzano reti con maglie più strette per un training più intensivo e preciso, o maglie più larghe per piante molto vigorose che necessitano di meno restrizioni.


    3.6 Doppio o Triplo ScrOG in HALF PIPE (DSHP/TSHP): La Tecnica dello Zio Wu
    Doppio o triplo scrOG avanzato: strategie avanzate e combinate per la massimizzazione dell'area di intercettazione luminosa (LAI) e delle rese in coltivazione indoor in spazi ridotti e limitati.

    E' una tecnica che combina molte altre tecniche, adatta solo a coltivatori molto esperti e pazienti e sicuramente non adatta ad essere utilizzata su larga scala on in coltivazioni con fini commerciali, anche se anche in quei casi se ne potrebbero seguire almeno alcuni principi base.
    * Obiettivo: Ottimizzare l'indice di area fogliare esposta e il rendimento per metro quadro attraverso la gestione intensiva dell'architettura della pianta e l'ottimizzazione degli spazi, la tecnica delle gestioni della dinamica ed applicando alcuni principi fisici e meccanici.e modelli matematici.
    #LST #FIMMING #TOPPING #MainLining #Lollipopping #Cropping #ScrOG #SCWAZZING #DEFOGLIAZIONE #PORTANZA #MassimizzazioneResa #ArchitetturaPianta
    3.6.1 Introduzione e principi fondamentali del triplo ScrOG.
    La tecnica del "Triplo ScrOG" è un sistema di coltivazione intensivo sviluppato integrando e potenziando metodologie consolidate (Sea of Green - SOG, Screen of Green - ScrOG, Low Stress Training - LST) con tecniche di High Stress Training (HST) come il Fimming, il Main-Lining e il Super Cropping, la defogliazione e lo scwazzing.
    È una metodologia impegnativa ma estremamente redditizia, ideale per coltivatori indoor esperti e pazienti, che prediligono la qualità e la quantità massima su piccola scala, piuttosto che la velocità (non adatta a coltivazioni commerciali su vasta scala).
    3.6.2 Principi guida del metodo:
    * Aumento della superficie esposta: Questa tecnica permette grazie a semplici principi geometrici di arrivare anche a raddoppiare lo spazio apicale esposto direttamente alla luce rispetto ad un tradizionale scrOG orizzontale in una growbox on in una piccola stanza di coltivazione.

    * Colonizzazione spaziale totale: Sfruttamento ottimale di ogni centimetro quadro della grow box o della growroom, sia orizzontale che verticale.
    * Controllo della dominanza apicale: Manipolazione lunga e sistematica dell'ormone auxina mediante Fimming e Main-Lining per abolire la dominanza apicale ed avere un numero grandissimo di cime dominanti
    * Ridistribuzione ormonale: Convogliamento delle risorse e dell'energia (indotte dalla rimozione delle gemme apicali) verso i siti laterali di fioritura, promuovendo cime uniformi e dominanti.
    * Aumento della portanza strutturale: Rinforzo meccanico dei rami per sostenere il peso finale delle infiorescenze (cole) attraverso l'ancoraggio multiplo (ScrOG) e il Cropping.
    * Ciclo vitale ottimizzato: Mantenimento di una fase vegetativa prolungata per massimizzare il potenziale genetico prima dell'induzione floreale (la cannabis è una pianta-tranne le autofiorenti- a ciclo annuale e solo semi domestica(o semi selvatica a seconda della prospettiva, dato che torna selvatica in una sola generazione), quindi tutte le genetiche commerciali esprimono il loro massimo potenziale con un ciclo quanto più simile a quello naturale, con la fioritura che parte con individui abbondantemente adulti
    3.6.3. Setup e fase vegetativa prolungata:
    *Scelta dei vasi e densità: Per sostenere una fase vegetativa (fotoperiodo 18/6) estesa (da 2 mesi in su) e lo sviluppo di un apparato radicale adeguato alla produzione massiva, è essenziale utilizzare vasi capienti (25/30 litri almeno) e configurarli in un SOG in modo da massimizzare lo spazio dell'ambiente di coltivazione.

    Il termine SOG, potrebbe essere almeno in parte improprio in questa tecnica, dato che il SOG tradizionale si basa su cicli molto veloci ed è caratterizzato da poca manutenzione, tuttavia in questo caso il termine SOG lo usiamo per indicare l'occupazione con vasi dell'intero spazio di coltivazione.

    Ovviamente si può applicare ancora più facilmente questa tecnica con altri sistemi di coltivazione, anche idroponici o areoponici, qui prenderemo in considerazione tuttavia la coltivazione in terra e in vaso classico.

    Nota tecnica: Sebbene la tecnica sia illustrata per la coltivazione in substrato (terra), i sistemi idroponici o aeroponici riducono drasticamente i tempi di colonizzazione radicale e, di conseguenza, la durata della fase vegetativa.

    Addirittura questa tecnica è molto adatta per essere utilizzata con bed di coltivazione.


    Dimensione Vaso (L)

    Dimensioni Vaso (cm)

    Area (m²) x vaso

    N. Vasi in Box 100x100 (1 m²)

    N. Vasi in Box 120x120 (1.44 m²)

    25-30

    30x30

    0,09

    10

    16

    30-40

    40x40

    0,16

    6

    9

    80-100

    80x40

    0,32

    2

    4

    ATTENZIONE: per la corretta manutenzione di un coltivo con questa tecnica è necessaria una grow box che si apra adeguatamente almeno su 3 lati, o una grow room adatta.
    3.6.4 Gestione dell'architettura vegetale (training)
    L'induzione alla fioritura avverrà solo quando il 90-100% delle superfici ScrOG sarà colonizzata, una delle finalita' di questa tecnica è massimizzare lo spazio a disposizione pertanto non avvieremo la transizione finquando non sarà raggiunto questo risultato.
    * Main-Lining e Fimming iniziale: Dalla terza settimana (21° giorno), si inizia il training. L'uso combinato di Main-Lining (o tecniche LST avanzate) e la pratica del Fimming (o Topping), ripetuta ogni 3 settimane, ha lo scopo di moltiplicare i siti apicali dominanti.
    * Struttura a candelabro: L'obiettivo è ottenere una struttura a "candelabro" che consenta lo sviluppo di numerosi rami laterali di pari vigore, ottimizzando la successiva modellazione.
    * Implementazione del triplo ScrOG (tre livelli)
     Primo ScrOG (livello 1 - rete di livellamento basale)
    * Posizionamento: Rete elastica tesa posizionata ad un'altezza variabile (es. 30-40 cm dal substrato ).

    * Quando: Da applicare quando il palco apicale già uniformato in orizzontale con il mainlining ed il fimming iniziale è circa 5/10 cm sotto il livello prefissato per questa prima rete(30/40 cm), quindi quando il palco e di circa 20/30 cm.
    * Funzione: Agisce come un "livellatore" per uniformare l'altezza (e l'intensità luminosa) di tutti i siti apicali, dara' sostegno alla base dei fusti per l'intero ciclo.
    * Obiettivo di Ramificazione: La crescita viene piegata e indirizzata (utilizzando LST e la forma ad 'Y' del Main-Lining) in modo da ottenere 2 rami per ogni riquadro della rete, ponendo particolare alle ramificazioni laterali da indirizzare verso il perimetro esterno dello spazio di coltivazione, e che in un secondo momento saranno indirizzate verso gli scrog verticali e perimetrali.
     Secondo ScrOG (Livello 2 - Rete di ancoraggio e tensione e schermo orizzontale definitivo)
    * Posizionamento: Calato pochi centimetri sopra il piano apicale omogeneo (la "siepe") che si sarà sviluppato sopra il primo ScrOG
    * Funzione di Tensione: Il primo ScrOG viene legato al secondo (con elastici o fascette). Tendendo il secondo ScrOG e di conseguenza anche lo Scrog in basso, l'intera struttura (piante comprese) va in tensione meccanica, aumentando notevolmente la portanza complessiva e rinforzando i fusti.
    * Obiettivo di Ramificazione: Continuare il training fino ad avere 4 cole per ogni riquadro del Livello 2 aiutandosi con nuovi fimming o mainling ad Y, tranne nei rami laterali e perimetrici, a cui in questa fase va data la possibilità di crescere in altezza .

    * Lollipopping: ora è assolutamente necessario procedere alla pulizia di tutto ciò che è sotto il primo scrog e di conseguenza non è dominante e non riceve luce adeguata.

    Questa potatura (Lollipopping) reindirizza le risorse metaboliche e i fotoassimilati dalle aree a bassa efficienza luminosa (sotto la chioma) ai siti di fioritura esposti (cole apicali), massimizzando il Sink Strength (forza di attrazione dei nutrienti) nelle cime ben esposte.

    Terzo ScrOG (Livello 3 - Struttura 3D e Verticale)

    In realtà in questo ultimo step in cui andremo a posizionare gli scrog verticali, mettereme allo stesso tempo almeno altri tre reti.
    * Posizionamento degli ScrOG verticali periferici (3D): Nello stesso momento, si applica una rete o elastici da carico sulle pareti del box (su 3 lati) per creare uno ScrOG verticale (alto circa 40 cm) sopra il Livello 3 orizzontale.

    Se non reperite scrog delle misure adatte si possono usare reti per fagioli o simili reperibili anche al metraggio, o reti per motocicli etc etc purchè delle giuste misure e in materiali adatti.

    E' buona norma in questo ultimo step strutturale non montare gli scrog verticali su tutti e 4 i lati disponibili, per lasciarsi uno spazio per la accedere e fare manutenzione, anche se un box con aperture su più lati consente la manutenzione da dietro delle pareti verticali, si deve poter accedere anche allo schermo orizzontale.

    *lollipoping: Ora procederemo alla pulizia di tutto ciò che è rimasto sotto il livello del secondo e ultimo scrog orizzontale.

    Rimarranno solo ed eslusivamente cime dominanti e ben esposte e le ramificazioni laterali sugli scrog verticali.

    Tutto sotto verrà rimosso e pulito; Questa potatura (Lollipopping) reindirizza le risorse metaboliche e i fotoassimilati dalle aree a bassa efficienza luminosa (sotto la chioma) ai siti di fioritura esposti (cole apicali), massimizzando il Sink Strength (forza di attrazione dei nutrienti) nelle cime ben esposte.
    * Obiettivo di geometria: Modificare l'architettura della chioma in una forma convessa a "U" tridimensionale (o "half-pipe").

    Per fare ciò ci dovremo sforzare di mantenere il palco apicale orizzontale centrale piatto e sullo stesso livello, continuando a fare mainling se c'è spazio materiale per piegare ulteriormente o procedendo ad un'ultimo giro di fimming.

    Nel contempo dovremo iniziare a piegare ed ancorare tutti i rami laterali e periferici più alti per colonizzare nelle due dimensioni la parte più bassa degli scrog laterali, facendo attenzione di non far alzare troppo le cime, dovendo calcolare la crescita che averrà in fase di transizione alla fioritura.

    Gli scrog verticali in realtà per ottenere una forma convessa ed ancora più efficiente andranno messi non esattamente verticali ma leggermente inclinati e con dlle fascette regolabili o dei tiranti predisporremo questa forma leggerme curva e convessa.

    In questa maniera si garantisce anche un minimo di areazione ndietro/sotto gli scrog verticali.
    * Vantaggio scientifico:

    a)Questa curvatura garantisce la stessa distanza focale e quindi la medesima intensità di flusso fotonico (PPFD) tra le cole dello ScrOG orizzontale e quelle dello ScrOG verticale.

    b)lo fa su uno schermo praticamente di dimensioni doppie rispetto ad un solo schermo orizzontale.

    Un box di un metro quadro con solo lo scrog orizzontale classico sviluppa un palco di cime dominanti di max 1 m2, con questa tecnica lo sviluppo dello schermo complessivo occupabile da cime dominanti diventa di circa 2 m2, praticamente il doppio e cosi via per ogni taglia dello spazio di coltivazione.
    * Obiettivo finale: Avere idealmente molti siti apicali per ogni riquadro dello scrog orizzontale e colonizzare completamente lo ScrOG verticale con i rami periferici per altri 20 o 30 cm in altezza.
    Rinforzo e cropping

    Il mainfold in half pipe 3D ora è praticamente predisposto e ci possiamo accingere alle ultime operazioni prima dello switch alla fioritura.
    * Supercropping ed ultimo ancoraggio: Ogni ramo viene legato al rispettivo ScrOG. Sui rami, all'altezza degli ancoraggi, si esegue il Super Cropping (schiacciamento controllato dei tessuti).
    * Vantaggio: Il Super Cropping forma "nodi" che fungono da giunture rinforzate, incrementando la rigidità e la capacità di carico del ramo (portanza), prevenendo la rottura durante la fioritura.
    Avvio della fioritura e resa potenziale.

    Ora possiamo finalmente indurre le piante a fiorire modificando il fotoperiodo.
    Nei 15-20 giorni di transizione (stretch), la pianta sfrutterà la portanza decuplicata della struttura per una crescita verticale finale spaventosa.

    Tutte le cime sono dominanti e non ci sono sprechi metabolici di alcun genere.

    In questa fase fenologica la pianta se in salute, sviluppa il suo picco ormonale e di crescita.

    Lasceremo finalmente le cime dominanti dello schermo orizzontale crescere libere in altezza., mentre ci dovremo assicurare di indirizzare le cime periferiche e laterali sulle parti lasciate volutamente libere nella parte alta degli scrog verticali.
    * Altezza e mainfold finale: Questa crescita e ultimo passaggio determina l'altezza finale delle cime dominanti, che risulteranno equidistanti e perfettamente esposte alla fonte luminosa (zenith).

    UNA VERA E PROPRIA HALF PIPE 3D TOTALMENTE GREEN!
    Se il Lollipopping è stato eseguito correttamente, ogni sito apicale si trasformerà in una massiccia infiorescenza capace di sopportare il peso impensabili..

    *Scwazzing e defogliazioni finali: a questo punto l'unica vera manutenzione all'architettura della pianta, data l'altissima presenza e densita di cime dominanti è defogliare più o meno aggressivamente le suddette cime in modo da concentrare tutte le forze e le energie sui fiori e consentire il passaggio di aria e prevenire eventuali funghi e/o muffe.

    Le modalità di defogliazione sono illustrate in paragrafi succesivi di questa stessa guida.

    3.6.5. Variante ad un livello orizzontale (doppio Scrog)

    Questa variante è un ottimo compromesso tra l'efficacia del Triplo ScrOG e la gestione del tempo. È ideale per coltivatori che desiderano una vegetativa leggermente più breve o che hanno limiti di altezza.

    Di conseguenza a questo ragionamento si può pensare di utilizzare anche vasi leggermente più piccoli e in numero maggiore se coerente con il quadro giuridico di dove si coltiva.

    La tecnica ed i principi sono fondamentalmente gli stessi ma si userà un solo livello di ScrOG orizzontale invece che due come nella versione precedentemente descritta e si procederà subito a quel punto al posizionamento degli ScrOG verticali .
    * Livello 1 (ScrOG orizzontale): Posizionato come nello ScrOG orizzontale (es. 30 cm dal substrato) che fra' sia da sostegno basale che da schermo e ancoraggio superiore.

    * Livello 2 (ScrOG verticali): Posizionato come nell'ultimo passaggio della versione precedentemente descritta.
    * Fioritura: L'induzione alla fase di fioritura avviene quando il Livello orizzontale è pieno e lo sono metà degli reti verticali seguendo le stesse raccomandazioni della versione più lunga nella stessa fase.

    3.6.6 Sfide operative e logistiche
    Questa tecnica richiede un'elevata manutenzione ("tempo e passione"), soprattutto a causa dell'immobilità delle piante una volta legate.
    * Manutenzione difficile: L'eventuale spostamento della pianta richiede la rimozione completa di reti e legacci.

    In generale fare lollipopopping e manutenzione ordinaria necessaria con una configurazione del genere è complicato e faticoso, dovendo districarsi tra rami, legacci e rami.
    * Accessibilità: Si consiglia una grow box che si apra su almeno tre lati per consentire un accesso agevole alla manutenzione delle cole più lontane.
    * Strategia alternativa: Se si ha una grow room adatta, si può pensare di rimuovere il telo del box, mantenendo solo la struttura portante. Questo permette di:
    * Allargare lo ScrOG: Estendere la superficie ScrOG oltre i montanti, aumentando l'area esposta.
    * Migliorare l'accesso: Facilitare la manutenzione di ogni singola cola.
    ATTENZIONE: L'eventuale gestione ambientale senza telo comporta maggiori rischi di contaminazioni luminose (fotoperiodo 12/12), da parassiti e patogeni ed una più complessa gestione dei parametri ambientali compresa la gestione della CO₂- determinante in un sistema di coltivazione cosi “spinto”e degli odori (efficacia ridotta o nulla del filtro a carboni attivi).

    Alcuni trucchi per migliorare ulteriormente questa tecnica:

    * Illuminazione: l'illuminazione deve essere adeguata in termini di par e adatta a coprire il particolare schermo half pipe ottenuto.

    Coadiuvarsi con dei led cob, o con delle barre o con dei piccoli quantum board per integrare lo spettro luminoso sulle pareti verticali, oltre la fonte luminosa orizzontale e principale può essere l'idea migliore per sfruttare al massimo le potenzialità di questa tecnica!

    ATTENZIONE: Per essere certi che sulle pareti verticali ci sia reale bisogno di un “rinforzo” di luce aggiuntiva, scaricate sul vostro dispositivo mobile una delle tante app che fungono da fotometro e che sono sufficientemente precise, e misurate l'eventuale uniformità dello spettro e della penetrazione luminosa in tutti i punti destinati agli scrog superiori e verticali.

    *CO2: Parlare di luce potente ed adeguata senza tener conto dei livelli di carbonio nell'ambiente di coltivazione può portare a ragionamenti sbagliati e risultati deludenti.

    Il livello di carbonio(CO2) deve essere sempre proporzionato all'intensità luminosa e alla fase fenologica, altrimenti hanno spesso luoghi fenomeni di stress fotosintetico.

    * Metabolismo: Vegetative relativamente lunghe, strutture importanti con molta gestione delle dominanze, tanta esposizione luminosa e gli adeguati livelli di CO2 automaticamente incentivano un' incremento del metabolismo e conseguentemente del fabbisogno nutritivo.

    Se la pianta non è accompagnata in questa crescita potenziata mostrerà probabilmente carenze e stenterà nel crescere.

    Monitorare letteralmente quanto “mangiano” e “bevono” le piante , e l'osservazione quotidiana ci aiuterà a capire e a determinare quanto nutrirle e quanto e quando irrigare o fertirrigare.

    Tra i micronutrienti, in particolare il magnesio da solo può essere utile per gestire eventuali stress fotosintetici, mentre le auxine possono essere molto utili nelle fasi post cimatura per incentivare la crescita vegetale e rendere meno dispendioso il fototropismo, ovvero la capacita della pianta di reindirizzare i suoi apici verso i punti luce, attitudine determinante quando si applicano molte tecniche combinate che vanno a modificare la forma naturale che assumerebbe la pianta.
    * Toppare/Cimare le piante in modo strategico per favorire la crescita laterale e massimizzare il proprio spazio di coltivazione..
    * Piegare e intrecciare (tuck) costantemente i rami sotto la rete durante la fase vegetativa e le prime settimane di fioritura.
    * Defogliare (se necessario) le foglie che oscurano i siti di fioritura e mantenere la circolazione dell'aria sotto la rete.

    Sperimentare con il Vertical ScrOG o lo ScrOG Modulare o con la tecnica del doppio o del triplo scrog ti permetterà di ottimizzare lo spazio e le risorse luminose del tuo ambiente di coltivazione, portando la tua esperienza e soddisfazione a livelli superiori.
    3.6.7. Note storiche

    La tecnica scrog in half pipe non è un'invenzione dello zio Wu ed è sicuramente diffusa tra diversi esperti coltivatori nel mondo, ma Lucio ci arriva non perchè già a conoscenza della tecnica ma per intuizione propria ed autonoma cercando per se la migliore configurazione di un box in base alle proprie conoscenze.

    In seguito, individuando la configurazione in half pipe come quella geometricamente più vantaggiosa, restituendo una superficie d'illuminazione addirittura doppia di un classico schermo orizzontale, ha sviluppato un preciso ed accurato protocollo di tecniche combinate per massimizzare quella configurazione.

    Questa tecnica che chiamiamo “dello zio Wu” quindi non consiste nella configurazione in half pipe, ne nella concezioni di nuovi allenamenti , ma in un preciso protocollo di tecniche già esistenti.

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    1. MAINLINING

    4,1 Introduzione:

    Il mainlining non e' altro che un metodo di allenare e modellare le piante finalizzato ad ottenere un numero maggiore di cime dominanti e maggiore resa e qualità finali.

    Come farlo? ci sono 1000 modi, ovviamente il piu' diffuso e' mediante una o piu' reti(scrog), ovvero il metodo più semplice per ottenere uno schermo (orizzontale) di verde, la piegatura delle apicali e per eseguire la loro cimatura. .

    In buona sostanza il mainlining è la tecnica che permette di ottimizzare l'uso di reti(scrog) e spesso il termine scrog comprende implicitamente anche il mainlining.

    Quindi se state usando una rete e piegate, tirate, legate state sempre facendo un mainlining

    Mainline letteralmente tradotto sta per “linea principale “ anche se è più coretto parlare di MAINLINING (disegnare la linea principale) e di MAINFOLD che tradotto sta per PIEGA PRINCIPALE, che in definitiva possiamo tradurre come LA FORMA OTTENUTA CON IL MAINLINING.

    Il MAINLINING e' l'azione, IL MAINFOLD il risultato!

    Tecnica probabilmente antica quanto l'agricoltura o perlomeno quanto la coltivazione d'uva, ebbe un boom con la cannabis in California negli anni 70 dove per mantenere le piante sui terrazzi non visibili dalle strade antistanti quando ancora la coltivazione indoor e le luci da interno non erano diffuse e praticabili come oggi.

    L'evoluzione della tecnica in rete rende piu' semplice e omogeneo il coltivo usando la rete come ( ) riferimento, livella e supporto materiale, potremo facilmente portare tutte le apicalia divenire tutte dominanti, alla stessa identica altezza.

    I due tipi di mainlining principali sono:

    * a Y , o candelabro , dove le dominanti verranno piegate fin quando tutte le ascelle inferiori non le abbiano raggiunte all'altezza della rete .

    Ideale per chi parte da seme .

    * A spirale, dove lolipoppiamo tutto sotto un terzo o il quarto internodo, abbassiamo la rete fino a quell'altezza e pieghiamo l'apicale dominante a spirale sulla rete .

    Ideale per cloni .

    Sono entrambe varianti della tecnica finalizzate all'aumento della resa (e conseguentemente anche della qualità) .

    Il meristema, il tessuto vegetale presente in le tutte le apicali che regola la mitosi, l'accrescimento e la distribuzione dei nutrienti e degli ormoni in base all'efficienza fotosintetica, ovvero e' il vero motore intelligente della crescita e dello sviluppo della cannabis sativa l. .

    E' inoltre responsabile delle operazioni post stress e quindi di abbssare il tasso di crescita e infine di conseguenza il metabolismo e la fotosintesi finquando la pinta non sarà pronta per riprendere la sua crescita e sviluppo.

    Questa gestione della crescita è in stretta correlazione anche con la gestione delle dominanze e quindi di conseguenza con il grado di esposizione alla luce di un'apicale.

    Ad una cima arriva poca luce?

    Di conseguenza in proporzione, arriveranno meno nutrienti e ormoni rispetto a cime meglio esposte alla luce e crescerà meno di queste e viceversa!

    In soldoni se avrete tutte apicali ben illuminate, tutte alla stessa altezza e il giusto supporto (rete), questo aiuterà ad incentivare e stimolare' il metabolismo( e di conseguenza accrementerà il fabbisogno di nutrienti e ormoni) di ogni apicale aumentando resa e qualita' delle cole in fase di fioritura e maturazione.

    Sicuramente, al netto di proporzioni e dimensioni del coltivo, fare degli schermi di verde implica anche tempi di vegetativa generalmente piu' lunghi se lo si vuole fare bene e senza ricorrere all'impiego di un numero maggiore di piante e vasi, cosa peraltro non possibile legalmente anche nei molti paesi dove la coltivazione è consentita ma contingentata ad un numero limitato e preciso di piante.

    Implica anche maggiore alimentazione (ec piu' alti e quindi maggiore consumo di nutrienti), ma paga in termini di resa!

    Avere solo cime dominanti, e non una quantità eccessiva di cime popcorn paga anche in qualita' media oltre che in resa totale.

    Una cima illuminata adeguatamente tenderà a sviluppare il massimo potenziale della genetica e ad esaltare le proprie caratteristiche organolettiche e chemiotipiche.

    Imparando a calcolare e progettare potrete ridurre anche i tempi di vegetativa e fare raccolti mostruosi in soli 100/120 giorni, poco piu' dei 90 di un ciclo veloce.

    Spieghiamola nel dettaglio:

    4.2 Main-lining della Cannabis:

    La Tecnica per moltiplicare i raccolti con cime uniformi

    Con il Main-lining, otterrete 4, 8, 16 o persino 32 o più cime principali di alta qualità.
    Cos'è il Manifold e Come Funziona il Main-lining?
    Il cuore di questa tecnica è il "mainfold", un fulcro centrale a forma di 'Y' o a “spirale”creato con la cimatura strategica.

    Questo fulcro funge da punto di divisione nel fusto, costringendo la pianta a distribuire equamente sostanze nutritive e risorse tra i rami laterali prescelti.

    Invece di una dominanza apicale, avremo una parità di sviluppo, garantendo che ogni cima riceva la stessa quantità di energia luminosa e nutrienti.

    4.2.1 Vantaggi chiave del main-lining:
    * Aumento esponenziale delle rese: Il vantaggio principale, grazie alla moltiplicazione delle cime principali.
    * Uniformità del raccolto: Tutte le cime sono di dimensioni e densità simili, massimizzando la qualità complessiva.
    * Controllo della chioma/palco apicale: La struttura simmetrica e orizzontale permette di gestire meglio lo spazio e l'allungamento verticale (stretch).
    * Adattabilità: Perfetta per coltivazioni indoor con spazio limitato e per quelle outdoor.
    * Semplicità operativa: Sebbene richieda precisione iniziale, le manipolazioni maggiori si concentrano nelle prime fasi vegetative quando la pianta è più elastica e meno legnosa e ha tutto il tempo per reagire agli stress esterni senza compromettere resa o qualità.

    4.2.2 Guida passo-passo per la creazione del mainfold (fase iniziale)
    Il Main-lining è un processo che si svolge in due momenti cruciali: la creazione del mainfold e la successiva ripetizione per moltiplicare le cime.

    Noi ora prenderemo in considerazione la variante del mainfold ad Y, più semplice e pertanto anche più diffusa.

    Attrezzatura essenziale:
    -Cesoie, forbici o bisturi da potatura (sterilizzate).
    -Legacci morbidi per piante o fascette (per il Low Stress Training).

    - Una rete (scrog)

    Creare il fulcro a 'Y'
    *Passo 1: Identificazione del nodo giusto
    Aspettate che la giovane pianta di cannabis abbia sviluppato almeno 4 o 5 nodi . Non cimate mai troppo presto per non stressare eccessivamente la piantina.
    * Passo 2: Il taglio decisivo (1°topping/ fimming)
    Cimate il fusto principale appena al di sopra del 3° nodo (contando dalla base).
    *Passo 3: Pulizia e struttura
    Rimuovete tutti i rametti e le foglie (compresi quelli a ventaglio) sotto il 3° nodo.

    La pianta risulterà drasticamente ridimensionata inizalmente, con solo il fusto principale, due foglie a ventaglio e due nuovi getti emergenti dal 3° nodo. Questa è la vostra base a 'Y'.
    * Passo 4: Piegatura (LST)
    Prendete i due nuovi getti e piegateli delicatamente verso la rete (scrog) che gentilmente avrete calato dall'alto posizionandola all'altezza che ritene opportuna per il vostro mainfold (ricordando che nella fase di transizione alla fioritura la pianta ha il suo picco ormonale e il momento di maggiore crescita, alcune genetiche arrivano anche quasi a raddoppiare l'altezza raggiunta nella fase vegetativa*), fissandoli in posizione orizzontale, paralleli al terreno, usando i legacci per ancorare le apicali sulle maglie della rete al bordo del vaso.

    >ATTENZIONE:Una volta che avrete piegato un apicale, ancorandola sulla rete, parallela al terreno, questa si ritrovera' con una delle due foglie inevitabilmente indirizzata verso il basso e sotto la rete, non ricevendo più adeguata luce, potete tranquillamente rimuovere la foglia indirizzata in basso e non più adeguatamente esposta.

    Questa mossa reindirizza le sostanze nutritive equamente su tutte le cime dominanti.

    Mentre le cime dominanti potremo facilmente continuarle a mantenere sul livello dello scrog, le eventuali cime degli internodi inferiori rimaste avranno il tempo per raggiungere il livello dello scrog, andare a riempire eventuali buchi nello schermo orizzontale e diventare dominanti esse stesse!.

    La pianta si riprenderà rapidamente.

    Il topping o il fimming e più in generale ogni tecnica di cimatura inducono il meristema delle apicali cimate ad indurre per un piccolo periodo di pochi giorni una sorta di stand-by per permettere all'apicale di riprendersi e organizzare il nuovo flusso dei nutrienti.

    Questo avverrà una volta che le radici si saranno riorganizzate per alimentare equamente le due nuove "code", potrete osservare la ripresa vegetativa dell'apicale e sarete pronti per la seconda fase.

    La Moltiplicazione: Ottenere 8, 16, 32 o più cime (seconda fase)
    Dopo la creazione del primo mainfold tra il terzo ed il quinto internodo, l'obiettivo è moltiplicare il numero di apicali, mantenendo la stessa distanza orizzontale dal centro.

    Per un raccolto ottimale in cui si possa apprezzare realmente un'incremento significativo di resa rispetto al coltivare indoor senza applicare tecniche, si consigliano almeno otto cime.
    4.2.3. Sviluppo e moltiplicazione delle cime (fase finale)
    * Passo 1: Crescita dei rami principali
    Aspettate che i due rami appena creati (le "code" della Y) sviluppino almeno quattro nuovi nodi ciascuno.
    * Passo 2: Seconda cimatura
    Cimate la punta di entrambi i rami appena al di sopra del 3° nodo (partendo dall'origine del ramo stesso).
    * Passo 3: Pulizia selettiva
    A differenza della prima cimatura, questa volta rimuovete solo il 2° nodo. Lasciate intatti il 1° e il 3° nodo di ogni singola coda della y.
    Risultato: Ogni ramo principale ora produce due coppie di nuovi germogli.

    Ripetendo l'operazione su entrambi i lati, otterrete 8 ramificazioni totali.
    * Passo 4: Mantenere l'uniformità
    Regolate i legacci per mantenere i rami centrali legati orizzontalmente e le nuove ramificazioni alla stessa altezza.

    La simmetria è fondamentale: l'obiettivo è far crescere tutti gli otto rami alla stessa altezza per garantire una distribuzione luminosa paritaria.
    È possibile ripetere il processo al 3° nodo di ogni nuova ramificazione per arrivare a 16 o 32 cime, a seconda dello spazio e del tempo di vegetazione disponibile.

    I coltivatori più esperti sanno benissimo che ripetere questa operazione N VOLTE significa letteralmente moltiplicare in maniera esponenziale il risultato finale, e che un po' di pazienza e tempi vegetativi leggermente più lunghi possono ripagare in maniera sorprendente.

    L'obiettivo ideale è quello di colonizzare con cime dominanti l'intero schermo orizzontale.

    > ATTENZIONE: ricordarsi sempre che nelle due settimane di transizione alla fioritura la pianta cresce molto, quindi è necessario calcolare bene sia quanto riempire lo schermo e a quale altezza.
    * Passo 5: Fioritura
    Una volta raggiunta l'altezza desiderata (in base al vostro spazio di coltivazione), modificate il fotoperiodo a 12/12 per indurre la fioritura.

    A questo punto la gestione delle piante non differisce da quello tradizionale.
    Consigli e trucchi per il successo
    * Monitoraggio costante: Durante la fase vegetativa, controllate la simmetria due volte a settimana e regolate i legacci per mantenere l'uniformità.
    * Defogliazione strategica: Poco prima o nelle prime due settimane di fioritura, eseguite una buona defogliazione rimuovendo le foglie a ventaglio in eccesso per circa il 20% del loro totale.

    In particolare vanno rimosse le foglie a ventaglio piu' grandi in questa fase o che in qualche maniera creano coni d'ombra per altre apicali.

    Questo assicura che tutte le otto (o più) cime ricevano la massima esposizione luminosa.

    A Fine fioritura, o meglio verso i ¾ della fioritura, quindi quando le infiorescenze sono completamente formate e pezzate e i tricomi iniziano il loro processo di maturazione, si può tranquillamente procedere alla defogliazione di tutte le altre foglie a ventaglio rimaste.

    In questa fase i fiori hanno sufficiente capacità fotosintetica, ed è preferibile convogliare tutte le e ultime energie sui fiori e i tricomi e non sui tessuti.

    A questo proposito è bene ricordare che il coltivatore umano raccoglie le infiorescenze molto prima della naturale maturazione in natura di una pianta selvatica, che peraltro ruota quotidianamente intorno al suo punto luce(il sole).
    * Salute della pianta: Il Main-lining è un processo stressante.

    Iniziatelo solo su piante robuste e in perfetta salute. Una pianta stressata non si riprenderà bene dalla prima cimatura.

    * Metabolismo: ottenere piante con più cime dominanti e che magari hanno avuto una fase vegetativa più lunga può portare all'aumento del fabbisogno di nutrienti di una pianta.

    Se questo fabbisogno maggiore viene assecondato dal coltivatore e questo è proporzionale ai livelli di luce e di CO2 proporzionali.

    Questo è facilmente comprensibile osservando la pianta, misurando i valori di ec e di ph delle soluzioni nutritive e del substrato, la quantità di acqua che richiede e la relativa frequenza d'irrigazione necessaria.

    Una pianta con un metabolismo incrementato e con tutti i parametri ambientali ottimali e proporzionali tenderà a “bere” di più a consumare più EC quotidiano e quindi di fertirrigazioni progressivamente più importanti.

    E' necessario procedere per gradi e sempre osservando minuziosamente le risposte della pianta, perchè basta che qualche parametro ambientale non sia ideale che un eccesso di nutrienti possa portare ad un disequilibrio nel metabolismo e a seguire tutti i problemi a ciò connessi perchè il fabbisogno deve essere sempre proporzionale alla capacità di assimilazione che viene determinata anche dalla quantità di co2 e di fotoni(luce).

    Nel caso che il metabolismo fosse non equilibrato e proporzionato, qualunque tecnica di low o high stress può sortire addirittura risultati opposti e a minus rese o infiorescenze di scarsa qualità.

    NOTE:In tal caso per mantenere una crescita omogenea anche in fase di transizionee una più facile gestione delle altezze raggiunte in fase di fioritura, si può valutare l'utilizzo di una seconda rete(scrog) per livellare e supportare anche il nuovo livello apicale.

    4.2.4. Mainlining e autofiorenti

    Il mainlining a differenza del LST non è particolarmente adatto alle piante autofiorenti in quanto è una combinazione di low e high stress ed in generale gli high stress non si addicono a queste genetiche che soffrono se indotte o costrette a stress o rallentamenti del ciclo vitalee ad ogni modo , anche se alcune genetiche autofiorenti di ultima generazione hanno raggiunto standard di resistenza notevoli, le pratiche di cimatura vanno fatte con molta attenzione e parsimonia e assolutamente quanto prima possibile.

    Cimando un'autofiorente è probabile che si allunghino di qualche giorno in tempi di transizione alla fioritura.

    Come tutti gli high stress anche il mainlining in generale è consigliabile solo a coltivatori che abbiano maturato un certo livello di sicurezza e conoscenza della coltivazione.

    In generale LST e SOG sono tecniche più adatte alle autofiorenti rispetto a SCROG e mainlining.

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    5. LOLLIPOPPING

    5.1. Concentrare l'energia
    Il Lollipopping (letteralmente, fare una pianta a forma di lecca-lecca) è una forma estrema di defoliazione che completa l'LST o altre tecniche indoor che in buona sostanza si basa su una regola tanto semplice e intuitiva quanto aurea: ciò che nopn prende luce sufficiente è un peso energetico e fotosintetico per la pianta.

    Un ramo o un'apicale che non ricevano abbastanza luce hanno un fabbisogno energetico e di nutrienti maggiore all'apporto fotosintetico che possono fornire e quindi sono parti della pianta fotosinteticamente inefficienti.

    Per prima cosa si deve sempre valutare se è possibile esporre questa parte della pianta alla luce applicando una delle tante tecniche di allenamento.

    Se ciò non è più possibile si deve procedere al lollipopping.
    * Tecnica: Si rimuovono tutti i rami e i siti di fioritura (e le foglie) nella parte inferiore della pianta (la "gonna") fino a un certo punto (solitamente i primi 1/3 del fusto), lasciando la crescita produttiva concentrata solo nella parte superiore, ben illuminata (la "testa del lecca-lecca").

    Il riferimento per la pulizia deve essere comunque in linea di principio sempre il grado di esposizione alla luce delle cime che si vogliono preservare.

    Per essere più precisi vi potete avvalere anche di un fotometro, facilmente reperibile anche in app per dispositivi mobili, per misurare il PAR(la penetrazione/intensità luminosa)
    * Obiettivo: Costringere la pianta a reindirizzare tutte le sue risorse metaboliche (zuccheri, ormoni) verso le cime superiori, trasformando le cime popcorn (cime piccole e soffici) in cime grandi e dense.

    6. TOPPING E FIMMINNG

     6.1 Fimming
    La tecnica del
    Fimming, il cui nome deriva dall'acronimo scherzoso "F*ck, I Missed" (Cavolo, ho sbagliato), è un approccio di potatura a stress elevato (HST) meno invasivo della cimatura classica, ma estremamente efficace nel moltiplicare i siti di fioritura.Invece di rimuovere completamente l'apice vegetativo, il Fimming prevede un taglio parziale e strategico che asporta circa il 70-80% del germoglio più giovane della pianta. Questa rimozione incompleta non produce la netta biforcazione in due rami dominanti tipica del topping, ma piuttosto una risposta ormonale più diffusa. L'interruzione mirata della dominanza apicale stimola la crescita di più cole secondarie – spesso quattro o più – che emergono in modo irregolare dalla porzione di meristema lasciata intatta. Questo metodo reindirizza l'energia di crescita, tipicamente concentrata sulla cima centrale, verso le ramificazioni laterali, trasformando la struttura della pianta da un albero a colonna a un arbusto più folto e ramificato. Per ottenere i migliori risultati, il Fimming deve essere applicato durante la fase vegetativa, utilizzando strumenti affilati e sterilizzati( forbici o bisturi) per un taglio preciso, e concedendo alla pianta il tempo necessario per riprendersi e manifestare la sua nuova architettura di crescita.
    6.2 Topping: 

    L'Arte del Topping per il Controllo Strutturale: Il Topping, o cimatura, rappresenta l'intervento di potatura a stress elevato (HST) per eccellenza, mirato a rimodellare radicalmente la struttura di crescita della pianta di cannabis. A differenza del Fimming, questa tecnica è chirurgica e prevede la rimozione totale dell'apice vegetativo – il punto di crescita principale – appena sopra un nodo fogliare. L'azione è perentoria: eliminando la gemma terminale, si interrompe immediatamente la produzione di auxine (l'ormone responsabile della dominanza apicale e della crescita verticale). La pianta è costretta a ridistribuire l'energia, convogliando la linfa verso i due rami laterali immediatamente sottostanti al taglio. Il risultato è una biforcazione netta e prevedibile dello stelo principale in due nuove cime dominanti. Questa tecnica è fondamentale per i coltivatori che necessitano di controllare l'altezza delle piante in ambienti ristretti e per coloro che mirano a creare una chioma più uniforme e orizzontale, ideale per tecniche come lo Screen of Green (ScrOG), massimizzando l'esposizione luminosa su più siti di fioritura.
    6.3 Comparazione critica: Topping e Fimming a confronto
    Sebbene sia il Topping che il Fimming siano tecniche di stress elevato (HST) finalizzate ad aumentare la resa attraverso la moltiplicazione delle cime principali, esse differiscono in modo significativo per precisione, stress e risultato finale.

    Caratteristica

    Topping (Cimatura)

    Fimming

    Intervento

    Rimozione totale dell'apice vegetativo sopra un nodo

    Rimozione parziale (70-80%) dell'apice vegetativo.

    Prevedibilità

    Alta: Genera due cime principali ben definite.

    Media/Bassa: Genera da tre a cinque cime, talvolta irregolari.

    Livello di Stress

    Elevato: Richiede un periodo di recupero più lungo (1-2 settimane).

    Moderato: Generalmente, il recupero è più rapido (3-7 giorni).

    Controllo Altezza

    Massimo: L'arresto verticale è drastico e netto

    Buono: L'arresto verticale è efficace, ma meno drastico.

    Ideale Per

    Coltivatori che cercano la massima uniformità e il controllo dell'altezza, e per la combinazione con ScrOG

    Coltivatori che puntano al massimo numero di cime in tempi più rapidi, accettando una minore omogeneità.


    Il Topping è la scelta preferita quando l'obiettivo primario è la gestione strutturale e la creazione di un palco apicale perfettamente livellato, riducendo al minimo l'altezza.Fornisce un risultato prevedibile e due rami forti, ideali per un ulteriore training come il LST (Low Stress Training). Il suo svantaggio è lo stress più intenso, che comporta un ritardo maggiore nella fase vegetativa.
    Il Fimming, d'altra parte, è spesso considerato l'opzione per i coltivatori che prediligono la velocità di recupero e la moltiplicazione del numero di cime. Lo stress è minore, il che lo rende a volte preferibile per alcune genetiche più sensibili, ma la sua efficacia dipende dalla precisione del taglio (un taglio impreciso può produrre risultati scarsi o addirittura un effetto simile al topping). Nonostante le cime risultanti possano essere meno uniformi rispetto a quelle del topping, il potenziale di avere un numero maggiore di siti di fioritura in un breve lasso di tempo lo rende un'alternativa valida per ottimizzare lo spazio e il tempo
    . 7.SCHWAZZING/DEFOGLIAZIONE ESTREMA

     7.1. Lo Schwazzing Lo Scwazzing è una delle tecniche di High Stress Training (HST) più aggressive e discusse nel mondo della coltivazione della cannabis, resa popolare dal coltivatore statunitense Joshua Haupt nel suo libro Three A Light.
    Ecco un approfondimento su questa tecnica estrema di defogliazione:
    Schwazzing: Defogliazione estrema su schedule
    Lo Schwazzing è, in sostanza, una forma di defogliazione estrema eseguita nelle coltivazioni indoor due volte in momenti specifici del ciclo di fioritura della cannabis.
    Il termine è stato coniato da Joshua Haupt che sostiene che, rimuovendo le grandi foglie a ventaglio (i "pannelli solari" della pianta) in momenti cruciali, si costringe la pianta a reindirizzare tutte le sue riserve energetiche e i nutrienti verso la produzione di fiori, massimizzando il rendimento.
    * La Filosofia di Joshua Haupt
    Haupt paragona lo Schwazzing all'allenamento in palestra: si infligge stress al muscolo (la pianta) in modo che le fibre si danneggino e ricrescano più forti durante la fase anabolica (di recupero e fioritura).
    L'obiettivo principale del Schwazzing è duplice:

    * Massima penetrazione luminosa:
    Eliminare completamente l'ombreggiamento in modo che la luce raggiunga tutti i siti di fioritura (o bud sites), anche quelli più bassi.
    * Ricanalizzazione energetica:
    Rimuovere le foglie che assorbono energia e nutrienti, costringendo la pianta a focalizzare il suo metabolismo sulla creazione e l'ingrossamento delle cime..

    7.2 Il Protocollo dei "tre Schwazz”(versione iblabs genetics/lo zio Wu):
    La tecnica di Schwazzing prevede tre interventi di defogliazione radicale:
    STEP 1. Primo Schwazz (inizio fioritura - giorno 1)
    * Quando: Appena prima di cambiare il ciclo di luce per indurre la fioritura (passaggio a 12/12) o al massimo entro i primi giorni di fioritura.
    * Azione: Viene rimossa la stragrande maggioranza delle foglie a ventaglio della pianta.

    L'obiettivo è lasciare la pianta quasi spoglia, con solo pochi piccoli ciuffi di foglie e i nuovi germogli sulla cima di ciascun ramo.
    * Effetto: Espone tutti i futuri siti di fioritura alla luce fin dal primo momento e riduce la manutenzione durante il primo periodo di stretch (allungamento).
    STEP 2. Secondo Schwazz (fioritura avanzata - giorno 20/21)
    * Quando: Circa 20-21 giorni dopo l'inizio della fioritura. Questo coincide con la fine del periodo di forte allungamento (stretch) e l'inizio della fase di formazione e ingrossamento delle cime.
    * Azione: Vengono rimosse quasi tutte le nuove foglie a ventaglio che sono ricresciute dopo il primo Schwazz.
    * Effetto: A questo punto, la pianta ha già accumulato molte riserve.

    Rimuovere le foglie la costringe a usare queste riserve per ingrossare le cime, piuttosto che per sostenere il fogliame.

    Si eliminano anche le foglie che ombreggiano le cime ora tutte visibili.
    > ATTENZIONE: Dopo il Giorno 21 circa, la pianta non rigenererà più una quantità significativa di fogliame.

    Per questo motivo, non si dovrebbero eseguire defogliazioni pesanti oltre questo seconda Schwazz, per evitare di compromettere la capacità della pianta di portare a termine la fioritura.

    STEP 3. Terzo Schwazz (inizio della maturazione – a ¾ della fioritura)

    * Quando: Circa 20-21 giorni prima del raccolto. Questo coincide con la fine del periodo di crescita e pezzatura delle infiorescenze, in questa fase è efficace concentrare tutte le energie della pianta sulle infiorescenze e sulla formazione e maturazione dei tricomi e le infiorescenze hanno capacità fotosintetiche necessarie per ottemperare alle ultime operazioni prima del raccolto, pertanto tutti i tessuti in eccesso diventano superflui e rimovibili
    * Azione: Vengono rimosse tutte le foglie a ventaglio che sono rimaste dopo il secondo Schwazz.
    * Effetto: A questo punto, la pianta destina tutte le sue energie sui fiori e sui tricomi, sui terpeni e tutti i fitocomposti, avverte che il ciclo vitale volge al termine ed esprime il suo massimo potenziale per soddisfare il suo fine biologico.

    7.3 Rischi e condizioni del protocollo:
    Lo Schwazzing è classificato come HST e, a differenza dell'LST, comporta un rischio elevato e non è consigliato ai principianti.

    Affinché funzioni, la pianta deve soddisfare condizioni precise:
    * Salute Perfetta:
    La pianta deve essere assolutamente sana e vigorosa prima dell'intervento.

    Una pianta malata o carente non sopravviverebbe a tale shock.
    * Nutrizione Impeccabile:
    La strategia nutrizionale deve essere gestita con precisione, con un focus sul recupero metabolico (come discusso in precedenza: Azoto, Cal-Mag, Vitamine B) per massimizzare il "rimbalzo" tra uno Schwazz e l'altro.
    * Ambiente Controllato:
    È una tecnica pensata per l'indoor. È fondamentale avere un controllo totale su luce, temperatura, umidità e CO2 per dare alla pianta le condizioni ideali per recuperare rapidamente e concentrarsi sulla fioritura.
    Lo Schwazzing, se eseguito correttamente, può portare a rese eccezionali (come sostiene Haupt nel suo obiettivo di "Three A Light"), ma è un metodo che richiede un'ottima esperienza e precisione nel gestire lo stress e il recupero della pianta.

    *RISCHIO ERMAFROTIDISMO DA STRESS: Come per tutti gli high stress anche per questa tecnica se lo stress è eccessivo, e/o se la pianta non è in perfetta salute, la pianta può reagire formando delle sacche sessuali maschili, comunemente chiamate “banane” al fine di autoimpollinarsi e garantire la trasmissione del patrimonio genetico alla generazione successiva, o portare a cime ariose e poco compatte o a cime caratterizzate da foxtailing( cime acoda di volpe, lunghe e poche compatte).

    >ATTENZIONE: le piante sotto stress e deboli sono bersagli più facili anche per parassiti e patogeni, si deve essere coscienti che applicando stress aggressivi in fioritura e soprattutto in fioritura avanzata, la pianta può non avere il tempo per recuperare e nel caso di infestazioni e/o contaminazioni non si possono più fare trattamenti topici e risolutivi.

    7.4. Scwazzing e ScrOg
    lo Schwazzing (HST, defogliazione) e lo Screen of Green (ScrOG) (basato su LST/HST) sono spesso usati insieme o scelti in alternativa, rappresentando due approcci diversi ma anche compatibili per raggiungere l'obiettivo comune: creare un palco apicale uniforme e massimizzare il rendimento.
    Ecco un confronto dettagliato tra le due tecniche:
    Schwazzing vs. Screen of Green (ScrOG).
    Lo Schwazzing è una tecnica di potatura, mentre lo ScrOG è una tecnica di architettura vegetale che utilizza la rete come strumento per guidare e controllare la crescita.


    Caratteristica

    Schwazzing

    ScrOG

    Tipo di Training

    High Stress Training (HST)

    Principalmente Low Stress Training (LST) con possibile HST (cimatura)

    Obiettivo Principale

    Ricanalizzazione Energetica forzata e penetrazione luminosa tramite rimozione fogliare.

    Massima Copertura Orizzontale e omogeneità della chioma tramite guida meccanica.

    Strumento Chiave

    Forbici o bisturi

    Rete o schermo (per la guida e il supporto)

    Focus

    Rimuovere le foglie (fonte di energia) per forzare l'uso delle riserve accumulate.

    Piegare e "tessere" i rami (fonte di cime) per uniformare l'altezza e gestire la dominanza delle apicali.

    Quando si Applica

    tre volte in fioritura (Giorno \approx 1 e Giorno \approx 21\ a 20 giorni dal taglio).

    Continuamente durante la fase vegetativa e le prime settimane di fioritura.

    Rischio

    Alto. Può bloccare o danneggiare piante non perfettamente sane.

    Basso-Medio. Rischio minimo se non si spezzano i rami (LST).Vantaggi

    Finalità

    Maggiore resa

    Maggiore resa

    Tempo di Veg

    Dipende, ma spesso si usa una fase vegetativa più breve e intensa.

    Più lunga (4-6+ settimane) per riempire la rete.

    Vantaggi

    Rendimenti Potenziati: Se ben eseguito, la ricanalizzazione forzata può portare a cime eccezionalmente grandi.

    Migliora l'Aria: L'assenza di fogliame aumenta drasticamente il flusso d'aria, prevenendo muffe e marciume delle cime.

    "Cime di Prima Qualità": Concentra l'energia sui germogli superiori, eliminando le "popcorn buds" inferiori.

    Uniformità Perfetta: Assicura che ogni singola cima sia alla stessa distanza dalla fonte luminosa.

    Massima Efficienza Luminosa: Ottimizza il DLI(Daily Light Integral) per ogni centimetro quadrato della chioma.

    Supporto Naturale: La rete fornisce un supporto fisico per le cime pesanti in fioritura.


    Svantaggi

    Rischio di Shock: La rimozione massiva di foglie è un forte stress che può bloccare la crescita se la pianta non recupera rapidamente.

    Nutrizione Critica: Richiede una gestione nutrizionale quasi perfetta (come discusso prima) per fornire energia di recupero.

    Dibattito Scientifico: Alcuni ritengono che rimuovere la fonte primaria di energia (le foglie) riduca in realtà la produzione potenziale.

    Fase Vegetativa Lunga: Richiede tempo extra per far crescere e "tessere" la pianta, rallentando il ciclo totale. Manutenzione Difficile: Le piante sono fissate alla rete; è difficile o impossibile spostarle per irrigazione/manutenzione.

    Richiede Lavori Costanti: Bisogna continuare a piegare e fissare i rami sotto la rete quasi quotidianamente.

    Non Ideale per Autofiorenti: La lunga fase vegetativa non si adatta al ciclo rapido delle auto. |


    7.5 L'Opzione migliore: Combinazione delle tecniche
    Molti coltivatori esperti che cercano la massima resa combinano le tecniche:
    * ScrOG per l'Architettura (LST): Usano la rete per appiattire la chioma e garantire che ogni germoglio sia alla stessa altezza.
    * Schwazzing per l'Energia (HST): Una volta che la rete è piena (fine Veg), eseguono il protocollo di Schwazzing.
    In questo modo, lo ScrOG crea la struttura perfetta e uniforme per le cime, e lo Schwazzing fornisce la spinta metabolica aggressiva per ingrossarle, garantendo che i siti di fioritura esposti dallo ScrOG non vengano oscurati dalle foglie.

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